pot – pourri tutto magnolia
16 novembre 2016 § Lascia un commento
“Mi ha sempre incuriosita
la Magnolia grandiflora: questa pianta dal portamento elegante e un po’ rigoroso, dagli ampi fiori solenni e vibranti di profumo, produce semi di una tonalità stravagante, di un acceso rosso carminio. Ricordano i confetti di laurea, ma, attenzione, non vanno ingeriti, perché sembra che in grandi quantità siano velenosi (in Giappone però li userebbero per aromatizzare il tè). Se schiacciati, emettono un odore pungente ma non del tutto spiacevole.
I semi di magnolia sono delle decorazioni perfette per un inusuale pot-pourri: basta cercare sotto un albero di magnolia ben sviluppato, e si troverà tutto il necessario. Io ho cominciato a “corteggiarne” un esemplare in un parco cittadino già a fine agosto, e sotto l’ombra della sua chioma ho raccolto, da terra: infruttescenze cadute precocemente (io le chiamo affettuosamente “pignette di magnolia”), semi caduti dai frutti (pronti, nel nord Italia, all’incirca da fine settembre), una bella fogliolona concava e ancora verde. Affascinanti anche i frutti (acheni): una volta maturi, si aprono e lasciano cadere i pacchianissimi semi.
Il profumo del pot-pourri (ovviamente, si consiglia l’essenza di magnolia) andrà distribuito solo sulle pignette. Fatele asciugare qualche giorno all’aria aperta, poi tenetele chiuse in un vasetto di vetro con qualche goccia di profumo per una settimana, in un armadio o all’ombra. I semi raccolti invece vanno tenuti in un barattolo aperto due-tre giorni, e maneggiati delicatamente perché non si segnino di scuro. Lavatevi sempre le mani dopo averli toccati, o mettete dei guanti.
Nell’incavo della foglia, distribuite le pignette profumate e i semi. Per decoro, io ho legato al picciolo della foglia un nastro di tessuto naturale, bianco-crema come i fiori di magnolia.”
testo e fotografie di Marta Moletta per aboutgarden
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