nuovi stili del Flower Design
27 febbraio 2020 § Lascia un commento
Così come nella moda,
nell’arredo e nel design, anche il settore della decorazione floreale e il giardinaggio subiscono continua trasformazione per adeguarsi alle tendenze della società, i cambiamenti sono percepiti dai designer e vengono tradotti in proposte che mutano velocemente così ogni stagione è caratterizzata da colori e texture differenti.
Piante da appartamento
Le tendenze più attuali del verde puntano l’attenzione più sulla pianta che sul reciso oltre che per un piacere estetico, sono soprattutto utili in quanto purificano l’ambiente e fanno bene al benessere fisico dell’uomo, numerosi studi dimostrano infatti che le piante hanno un’influenza diretta, la loro vicinanza è cioè sufficiente a far sì che la salute ne risenta in maniera positiva, in Giappone le passeggiate nei boschi sono prescritte dai medici!
Arredare la casa con le piante, porta profitto anche in termini di risparmio economico in quanto prendendosene cura in maniera adeguata dureranno diversi anni, il nuovo trend non poteva che eleggere il verde come colore predominante, in tutte le sue sfumature, in casa via libera alle piante della nonna, ritornano in auge filodendro, potos, sanseveria e le succulente che in realtà non sono mai passate di moda, per chi ha spazio invece, banano e kentia sono il must del momento.
In casa le piante vere si mescolano ai disegni botanici incorniciati e disposti a gruppi alle pareti, oppure trasferiti come stampe sul tessile.
Fiori naturali e colori pastello
Meno fiori recisi dunque e che siano naturali, come quelli spontanei dei prati, anche in Italia, al pari di molti altri luoghi del mondo alcuni produttori di fiori da taglio stanno convertendo la tradizionale produzione di reciso a favore di specie selvatiche come astranzia, cosmos, dahlia e zinnia e varie ombrellifere che donano leggerezza alla comosizione.
I fiori più trend hanno colori tenui del rosa ed altre tonalità pastello, per creare composizioni romantiche e femminili ed infondere calma e atmosfere rilassanti.
Stile wild
Insieme all’utilizzo dei fiori spontanei, un’altra tendenza prevede l’uso del legno e di tutti quei materiali naturali che sono in grado di conferire alla composizione un aspetto rustico. Un ritorno alle origini, dove elementi poveri raccolti nei boschi come rami secchi, sono semplicemente inseriti in un mazzo di fiori freschi oppure si intrecciano a formare un nido che accoglie piccole piantine fiorite o ancora creano una struttura che fa da base ad un bouquet. Spago e corda grezza sono l’ideale per legare gambi e il fil di ferro può essere arrotolato per costruire insoliti contenitori per piante le cui radici sono avvolte in uno strato di muschio come a formare una sorta di kokedama. Via libera dunque alla fantasia e alla creatività per combinare sapientemente l’uso di pezzi rubati alla natura e realizzare decorazioni originali con ingredienti semplici e facilmente recuperabili.
annotazioni creative #febbraio2020
5 febbraio 2020 § Lascia un commento
E’difficile ricominciarsi
quando vengono a mancare parti fondamentali della tua vita, affetti, case e luoghi che sono stati importanti anche per il lavoro, succede! Succede a molti e dopo un primo momento per me durato anni, di sconforto, spesso ci si rimette in gioco con nuove prospettive e maggiore consapevolezza, mai dare nulla per scontato, tutto può mutare da un momento all’altro e non è detto che il cambiamento sia sempre in peggio e anche quando pare che lo sia, è pur sempre movimento e ci permette di guardare la vita sotto un profilo differente.
Vi domanderete cosa c’entra tutto questo pippone con il giardinaggio, beh, già vi ho raccontato che non ho più il mio adorato boscogiardino, e nemmeno un marito ma questa è altra storia decisamente più noir che green, così ora la mia attenzione è rivolta alle piante da interno. Ecco la, una novità che farà piacere magari a che giardino non lo ha e nemmeno ha mai avuto il terrazzo.
Ci sarà sempre qui sulle mie pagine virtuali, spazio per piante, fiori e visite ai giardini ma conviveranno allegramente con nuovi ospiti indoor!
Ecco la mia selezione di eventi per il mese di febbraio, per avere una panoramica completa vi rimando al blog Fiori e Foglie della mia cara amica Daniela.
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dal 2 febbraio al 29 marzo
MOSTRA DEGLI ELLEBORI
Aperto al pubblico il Giardino degli Ellebori che conta circa 370 varietà di queste piante collezionate negli ultimi 50 anni, ellebori da ammirare in natura ed in svariate composizioni floreali.
Pietra Ligure (SV), via Nazario Sauro 144
http://www.ilgiardinodegliellebori.it
14-15
GIORNATE DI STUDI – ORTICOLA
“Piante per il giardino italiano”. Approfondimenti sulla natura in città a cura di Filippo Pizzoni, Vice Presidente dell’Associazione Orticola di Lombardia, e Margherita Lombardi, giornalista botanica ed editor di Italian Botanical Heritage. Presenti numerosi relatori, progettisti, opinionisti, sociologi e famosi ‘appassionati’
Milano, GAM – Galleria d’Arte Moderna, via Palestro 16
info: www.orticola.org
15 -16
AGRU-MI
mostra-mercato che rende omaggio ai frutti protagonisti delle tavole invernali organizzata dal Fai. Un weekend di profumi avvolgenti e colori intensi che presenta l’intero universo di aromi e sapori degli agrumi.
Milano – Villa Necchi Campiglio, via Mozart 14
26 – 27 – 28
MY PLANT & GARDEN
quarta edizione della rassegna dedicata al mondo florovivaistico e all’architettura del verde rivolta in particolare agli operatori del settore.
Fiera Milano, Strada Statale del Sempione, 28
info: www.myplantgarden.com
Non so voi, sempre più frequentemente, soprattutto per mancanza di tempo, mi ritrovo ad acquistare sul web, si lo so, non va bene perché incentivo le multinazionali, ma compero anche nelle librerie e dagli artigiani, anzi cerco sempre di dare loro molto spazio negli eventi che creo.
Da circa una settimana ho aperto la mia vetrina su Amazon con i preferiti,(non sono io che vendo ma Amazon) inutile che vi racconti chi è questo colosso dell’e-commerce, ho radunato li tutti gli acquisti che ho fatto negli ultimi tempi e che mi sento di raccomandare, ci sono varie sezioni tra le quali quella dedicata ai libri, così accontento chi chiede consiglio su quali acquistare.
annotazioni creative #gennaio2020
14 gennaio 2020 § Lascia un commento
Ho iniziato il 2020 in montagna,
mi sono riposata e divertita e ho fatto tante cose nuove, forse ho bigiato un po’ troppo perché siamo quasi a metà di questo primo mese dell’anno e ancora non ho pubblicato il post con gli appuntamenti.
In giardino le operazioni da fare sono ben poche, è tempo di sfogliare i cataloghi per scegliere semi e piante da mettere a dimora a fine inverno, immaginerò di essere con voi, nei vostri giardini con la speranza di poter presto concretizzare il sogno di un posticino tutto mio! Purtroppo non posso più deliziarmi di praticare operazioni di giardinaggio in quanto mi è stato vietato di andare nel boscogiardino che ho curato con tanto amore per circa 30 anni, non potrò quindi godere delle mie piante che in gran parte sono state inoltre buttate via.
Bando alle chiacchiere, ecco qua le mie scelte per questo mese, soprattutto sono felice di sottoporre alla vostra attenzione il Tour per giardini in Irlanda che ho organizzato per i primi di giugno al quale dedicherò prossimamente un post per presentarlo al meglio ma lascio qui gli estremi per incuriosirvi, c’è ancora tempo per partire ma veramente poco per prenotarsi perché i posti sono pochi e occorre dare conferma entro fine gennaio.
Per maggiori informazioni vi invito a cliccare su questo link.
16 -17
Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Centri di Giardinaggio
Centro Congressi Ville Ponti di Varese
Ottava edizione dell’associazione a cui aderiscono 115 Garden Center in tutta Italia, con un programma molto ambizioso “I Centri di giardinaggio fanno squadra per diventare protagonisti dell’economia che cambia”. un’operazione culturale ed economica di primaria importanza, che mira a trasformare questi soggetti in autentici protagonisti di un nuovo modello di business e di nuovi modi di produrre beni e servizi.
La partecipazione al convegno è gratuita con iscrizione obbligatoria a segreteria@aicg.it.
Un’amica mi ha regalato questo libro con una bellissima dedica e dicendomi che in un periodo difficile della sua vita le era stato di grande aiuto. Come amica lo consiglio ora a voi, la sua lettura è stata davvero illuminante, o perlomeno, mi ha fatto pensare alla forza che ognuna di noi ha e alla potenza dell’alleanza tra donne, la storia ( è un romanzo) si svolge nel Giardino dell’Angelo, una piccola oasi verde ricca di fascino e profumi nel cuore bohémien di Madrid e regno di Olivia.
Lo trovate qui con altre ottime recensioni.
Buona lettura, poi raccontatemi se vi è piaciuto.
La festa della Stella di Natale
7 gennaio 2020 § Lascia un commento
Il 12 dicembre si è celebrato in tutto il mondo #poinsettiaday,
giorno dedicato alla pianta comunemente chiamata Stella di Natale.
Devo confessare che fino a qualche anno fa non rientrava nella lista delle mie preferite, sicuramente per il colore rosso delle sue brattee che sono le foglie apicali modificate che assumono una diversa tonalità a seconda della cultivar, ho poi imparato a conoscerla e apprezzare le sfumature di colore dei nuovi ibridi come quelle del rosa che virano più o meno verso l’albicocca. Lo scorso anno avevo realizzato una ghirlanda con la prinsettia, una pianta dal portamento compatto che mi piace molto e si distingue per il rosa baby più o meno acceso.
Non mi soffermerò a raccontarvi di come coltivare la poisettia, l’ho già scritto qui, ne come utilizzarla per le decorazioni realizzata qui o anche come prolungare la durata degli steli recisi della stella di Natale che ho descritto in questo post, ma della sua storia, di come è arrivata nelle case di milioni di persone e perchè si festeggia proprio il 12 dicembre.
Il giorno del #poinsettiaday, sono stata ospite di un evento oganizzato alla Humboldt University di Berlino da Stars Unite Europe distributori europei della Stella di Natale, sono molto onorata di essere stata invitata in rappresentanza dell’Italia e voglio mostrarvi ciò che ho visto e raccontarvi cosa ho imparato.
selfie su muro verticale di Stelle di Natale
La sala dell’antica Università è stata allestita da Floral designer di grande fama internazionale con innovative interpretazioni.
Palline di Natale con stelo reciso e trattato di Poinsettia
novità e differenti ibridi di Poinsettia
La storia della festa dedicata alla Poinsettia ha radici lontane e molte sono in relazione alla città di Berlino dove fu fondata l’università che porta il nome del naturalista tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859) che in Messico raccolse, con il collega francese Aimé Bonpland, diversi esemplari di stella di Natale, introdotti poi in Europa. A quel tempo la pianta era chiamata Euphorbia fastuosa e solo sucessivamente il nome venne trasformato Euphorbia pulcherrima (la più bella euforbia) in origine era coltivata nei giardini aztechi come simbolo di purezza e dai missionari spagnoli fu poi battezzata “Estrella de Navidad”.
Pannello di una porta decorato con stelle di Natale
Il nome poinsettia deriva invece da Joel Roberts Poinsett (1779-1851) medico e b otanico dilettante, che fu il primo ambasciatore americano in Messico, che ispirato dalla bellezza della pianta la portò negli Stati Uniti inviandola ai giardini botanici di tutto il paese. Uno dei primi destinatari fu il Giardino Botanico di Bartram a Filadelfia dove fu riconosciuto il potenziale decorativo della pianta, quindi si iniziò a coltivarla e commercializzarla. Il 6 giugno 1829, le stelle di Natale furono presentate al pubblico per la prima volta al Philadelphia Flower Show. Più tardi nel 1834, le prime stelle di Natale furono esportate dal Giardino di Bartram in Europa da un commerciante di piante di nome Robert Buist. Durante tutto il diciannovesimo secolo, le stelle di Natale si diffusero rapidamente in tutta l’America e in regioni calde come la California dove crescevano all’aperto. A partire dal 1830, la crescente popolarità della pianta fu illustrata in molte pubblicazioni e riviste.
antiche stampe che ritraggono i primi esemplari riconosciuti di Poinsettia
Joel Roberts Poinsett morì il 12 dicembre 1851. In suo onore, il Congresso degli Stati Uniti introdusse la Poinsettia Day nel 1852, che viene ancora celebrata il 12 dicembre di ogni anno in memoria del diplomatico.
riuso: barattoli per piccole serre
7 giugno 2019 § Lascia un commento
Un vantaggio importante per la buona riuscita della germinazione dei semi e per il taleaggio è l’uso della serra che consente di mantenere costanti i livelli di temperatura e di umidità e protegge i progressi della crescita. Abbinata ad una buona fertilità del suolo può accelerare i processi di sviluppo della pianta.
Si utilizzano serre a campana anche per i singoli vasi, i francesi elegantemente le chiamano cloches e possono essere in materiale plastico o in vetro, soprattutto quelle in vetro hanno spesso però un costo elevato anche se durano maggiormente nel tempo, basti pensare alle bellissime cloche che si possono ammirare in alcuni giardini e orti botanici e prevalentemente risalgono al ‘800 epoca in cui ebbero una grande diffusione.
Nell’attuale ottica del risparmio e del riciclo, possiamo seguire l’esempio contadino che dell’arte di arrangiarsi ne ha fatto una virtù, i grossi barattoli in vetro da conserve, o come in Liguria le *arbanelle in cui si conservano solitamente le acciughe sotto sale, svolgono un’eccellente ed economica funzione sostitutiva alla più elegante cloche in vetro.
Ideali da porre direttamente sul vaso di coltura, sceglieteli di grandezza equivalente all’imboccatura dello stesso. Unica accortezza, nelle giornate più calde, puntellare le cloches casalinghe infilando uno o due bastoncini di legno per far penetrare un po’ d’aria.
È anche possibile riciclare una grande bottiglia d’acqua di plastica e tagliarne il fondo, il tappo svolgerà la funzione regolare aria e il livello di umidità, ti invito a consultare questo post per vedere come realizzare una serra di plastica.
*arbanella è un termine in uso nel dialetto ligure per definire una tipologia di barattolo in vetro, utile come contenitore per alimenti e conserve dolci e salate.
Galateo Green
22 marzo 2019 § Lascia un commento
Prendo spunto
da una domanda di una mia lettrice che mi chiedeva consiglio se fosse una buona idea regalare un banano per l’appartamento di un suo amico, per scrivere un post in cui racconto alcune cose dettate dal buon senso e dal galateo che poi entrambe le faccende vanno d’accordo. anzi forse è meglio andare a piccoli passi…
Il termine galateo definisce l’insieme di norme comportamentali con cui si identifica la buona educazione: è un codice che stabilisce le aspettative del comportamento sociale! Così lo definisce Wikipedia e così è, e va oltre le più sterili convenzioni legate alle classi sociali più alte e abbienti. Credo che rispettare il galateo possa far sì che il nostro essere nel mondo sia posto con una grazia e attenzione migliore, questa è una mia personale opinione!
Non sto parlando del saper usare il coltello da pesce (che poi chi lo compera più..) piuttosto che apparecchiare una tavola rispettando tutte le posizioni delle stoviglie, ma dell’attenzione che ne deriva verso il prossimo.
Il galateo non è altro che un insieme di regole per porsi in modo garbato verso gli altri e anche nel mondo green esistono alcune regole scritte e non scritte e qui sul blog potrebbe nascerne una rubrica. Cosa ne pensate?
Aspetto eventuali vostre domande.
Auricula Theater
5 marzo 2019 § Lascia un commento
La tradizione di realizzare dei teatri
per le primule auricula è iniziata in Francia e in Belgio, forse già a partire dal 17 °secolo. Le prime versioni, costruite per proteggere i fiori più delicati dalla pioggia e dal vento, erano semplici scatole aperte dotate di scaffali.
Nel 1800 in Inghilterra, la pratica divenne molto comune e vennero realizzate scatole sempre più elaborate fino a simulare quinte teatrali con tanto di tende dipinte e archi di proscenio.
Il fondale tinteggiato di nero permetteva di far risaltare i colori delle infiorescenze delle piante che erano disposte su più file in stretti e alti vasi di terracotta.
Quest’anno proverò a realizzare anche io qualcosa di simile, se l’idea vi è piaciuta fatemi sapere!
Bouquet del festival di Sanremo
19 febbraio 2019 § Lascia un commento
Mi piace seguire il Festival di Sanremo
non solo come tradizionale evento musicale ma anche per vedere gli allestimenti floreali e i bouquet che vengono offerti agli ospiti. Da qualche anno, anche per una scelta etica, il palco di Sanremo è spoglio di elementi vegetali e tutta la maestria e lo sfoggio botanico si concentrano sulla realizzazione dei bouquet per i quali vengono utilizzati i fiori dei produttori della riviera come anemoni, garofani, ranuncoli, rose, ginestre, mimosa e varie fronde verdi.
I bouquet di quest’ultima edizione hanno particolarmente attratto la mia attenzione e ho voluto condividerne la bellezza in diretta con l’evento nelle mie stories su instagram, sono riuscita a risalire al nome di una fiorista, Mirna Angione che faceva parte della squadra dei professionisti che stavano lavorando all’evento e mi ha risposto da dietro le quinte. Potenza del web…
Incredibile, stavo guardando i bouquet del festival e chattavo contemporaneamente con chi li aveva preparati, ho quindi pensato di realizzare una breve intervista per raccontare il suo percorso e quello degli altri floral designer che hanno lavorato a Sanremo.
L’invito ufficiale a partecipare al concorso “Bouquet Festival di Sanremo” è arrivato poco prima di Natale, dopo un seminario preselettivo a cui Mirna ha partecipato l’estate scorsa nella città di Sanremo. Mirna si è formata frequentando vari corsi all’interno della scuola Pianeta Fiore e attualmente sta seguendo il Corso Internazionale Di Floral Designer in 72 Giorni del Maestro Vincenzo Antonuccio. Grazie alla grande passione che le hanno trasmesso i genitori, precedentemente titolari dell’attuale negozio “Emozioni Floreali di Mirna” e al continuo studio e rinnovamento, Mirna ha deciso di partecipare al concorso ed è riuscita ad arrivare nei primi 3 posti che le hanno permesso di entrare a fa parte del team di fioristi che ha curato il festival di Sanremo 2019.
La competizione si è tenuta il 12 gennaio, nel padiglione di Villa Ormond, dove i concorrenti, fioristi professionisti da tutta Italia, hanno avuto la possibilità di mostrare alla giuria il loro amore per i fiori. Il tema del concorso di quest’anno è stato “Sanremo e la Belle Epoque”. Tra gli iniziali 40 concorrenti, tre sono stati selezionati per preparare gli addobbi e i bouquet per il Festival di Sanremo. La giuria, composta da membri del comitato organizzatore e da autorità locali, ha giudicato i fioristi in base a tecnica, colore, originalità, utilizzo e valorizzazione del materiale vegetale locale.
A disposizione materiale locale, sia fiori (prodotti di punta come il ranuncolo, l’anemone ed il papavero) che fronde, un tema generale: La Belle Epoque, ed un tempo massimo da rispettare. Sotto osservazione di una attenta giuria che ne ha valutato tecnica, qualità e bellezza, i concorrenti hanno creato i loro mazzi di fiori. Al terzo posto nella categoria “mazzo da braccio” Mirna Angione.
La vittoria è andata, nell’ordine a: Giorgio Sandonà, Jessica Donati e Mirna Angione, classifica assegnata sulla base della somma dei voti che i concorrenti hanno accumulato durante le due prove:
Tema ‘mazzo formale’: 1a Jessica Donati di Rosignano Solvay, 2° Francesco Innocenti di Firenze e 3a Monica Mazzini di San Giovanni Maregnano (Ravenna)
Tema ‘mazzo da braccio’: 1° Giorgio Sandonà di San Pietro (Padova), 2a Mirna Angione di Veroli (Frosinone), 3° Emanuele Ciaramidaro di Catania
Il 3 Febbraio i primi 3 classificati hanno raggiunto gli altri componenti del team dei fioristi selezionati per Sanremo, fioristi di tutta Italia che già negli anni precedenti hanno contribuito all’allestimento del teatro Ariston, della sala stampa, del red carpet e dei bouquets consegnati agli artisti in gara. Dopo alcune riunioni organizzative, tutti i fioristi si sono occupati di preparare bouquet e allestimenti sotto la guida di maestri che hanno dettato come linee guida principale la valorizzazione dei fiori di Sanremo.
Nei giorni del festival i direttori tecnici hanno scelto la linea stilistica a cui la squadra di fioristi doveva attenersi per realizzare i bouquet da preparare in numero superiore rispetto a quelli necessari, in quanto solo in serata venivano assegnati ad ogni artista in base alla personalità e al look della cantante in gara.
Ringrazio per la collaborazione
e la gentile concessione delle immagini Mirna Angione e Valeria Noce
come riparare un vaso di terracotta
24 gennaio 2019 § Lascia un commento
Un tempo i piatti rotti,
le pentole e tanti altri articoli di terracotta, si facevano riparare. Al pari dell’arrotino e dello spazzacamino, passavano ogni tanto per le vie abitate abili artigiani nell’arte di ridare vita alle ceramiche. Per lo più provenivano dall’est Europa e viaggiavano accompagnati da semplici strumenti, un punteruolo con punta in diamante, del fil di ferro e una piccola tenaglia.
Dopo aver esaminato il lavoro, si facevano consegnare un uovo e ne utilizzavano l’albume come collante per far combaciare perfettamente i frammenti e praticavano un foro nei pezzi da mettere assieme, in corrispondenza perfetta l’uno con l’altro, facevano passare il fil di ferro che serravano bene con l’aiuto della tenaglia. Le parti in eccedenza venivano poi eliminate e appiattite con un piccolo martelletto.
Erano epoche in cui non si conosceva il consumismo e gli oggetti dovevano fare il loro dovere per lungo tempo, talvolta sui mercatini dell’antiquariato si possono ancora trovare suppellettili in ceramica aggiustate in tale modo, e il loro valore è talvolta più alto degli stessi oggetti integri.
Talvolta può accadere che un vaso di terracotta si spacchi, generalmente si forma una crepa verticalmente e spesso per colpa di una gelata, con un po’ di fil di ferro potete cingerne la circonferenza per tenere ben salde le parti e utilizzarlo così ancora per molti anni.
Cosa occorre
– fil di ferro cotto
– pinze a tenaglia
Come fare
Il fil di ferro dovrà essere sufficientemente morbido da poterlo piegare senza sforzo, per un effetto vintage utilizzate il fil di ferro cotto che con il tempo forma una patina di ruggine piuttosto che il classico zincato.
Avvolgete il vaso sotto al bordo con il fil di ferro e torcerne le estremità.
52 settimane di risparmio e regali green
5 gennaio 2019 § Lascia un commento
Archiviato da poco il Natale,
è tempo di fare programmi, tra i buoni propositi ho scoperto in questi giorni attraverso vari profili instagram che seguo come quello di Elisabetta, Serena e Alice, un metodo di risparmio molto semplice per riuscire a mettere da parte una somma importante ed è richiesto impegno costante e progressivo per ottenere a fine anno fino a 1378 euro.
#52settimanedirisparmio funziona così, ogni settimana dell’anno dovrete mettere da parte una cifra con valore crescente di un’unità prestabilita, 1 euro la prima settimana, 2 la seconda e così in crescendo fino alla 52 esima settimana. Si può procedere anche al contrario, e credo proprio che utilizzerò questa opzione.. Ho preparato una tabella da stampare per monitorare l’andamento, la potete scaricare qui.
Sto pregustando la somma, sarò ligia e so che non mi farò prendere dalla tentazione di lasciar perdere, per custodire il mio tesoretto ho provveduto con il miglior salvadanaio possibile, quello classico, di terracotta che non si può aprire se non rompendolo! Se lo volete anche voi, arriva da Agricola.
Con la somma che risparmierò potrò acquistare un bel po’ di cosine, oppure farò un viaggetto a visitare giardini meravigliosi. Condivido con voi alcune mie scelte e se avete suggerimenti su come spensere la cifra fatemi sapere e anzi, vi invito a fare altrettanto, si comincia domani!!!
da tempo desidero un biotrituratore e un decespugliatore a batteria senza fili, eccoli scelti dal sito di Agricola, potrei acquistarli con un semplice click!!!
mi piacerebbe visitare il giardino e la tenuta Monk’s House appartenuto a Leonard e Virginia Woolf e ora di proprietà del National Trust, dopo aver letto il libro “ Il giardino di Virginia Woolf” che racconta della loro esperienza come giardinieri, sono molto curiosa di visitarla. Se non conoscete il libro ve ne consiglio l’acquisto, un ottimo regalo per se stessi e per amici.
oppure un corso di ceramica da Eric Landon,che su instagram fa sognare tutti gli appassionati del genere me compresa, ovviamente ci uscirebbe anche un bel viaggetto in quel di Copenhaghen, dove Eric aka Tortus Copenhagen ha il suo quartier generale. non vi ho raccontato che ho iniziato a fare ceramica perché da tempo ho in mente un progetto che nel 2019 prenderà forma (tanto per rimanere in tema…)
Questioni sono i desideri più grandi, ultimamente investo molto nella mia formazione, con corsi inerenti i lavoro, c’è sempre e così tanto da imparare!
Fatemi sapere se anche voi partecipate a questo challenge, seguitemi anche su instagram dove quotidianamente pubblico delle stories dove racconto di piante e condivido i miei esperimenti giardinicoli.