Giardino di Villa Arvedi
30 gennaio 2017 § 2 commenti
Avete mai visitato un giardino in inverno?
Alcuni giardini non hanno bisogno delle eclatanti fioriture, anzi questa stagione ne esalta le forme e la struttura specialmente se sono luoghi storici dove le piante sono spesso lo strumento che definisce gli spazi e le prospettive.
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Have you ever visited a garden in winter? Some gardens have no need of striking blooms, as a matter of fact this season brings out their forms and structures especially when they are historical places where the plants are often the means that defines their spaces and perspectives.
Come testimone di Grandi Giardini Italiani, il network d’eccellenza che contra oltre 120 tra i giardini più belli in Italia, ho visitato Villa Arvedi e il suo giardino, una maestosa dimora seicentesca situata lungo il declivio di un colle della provincia di Verona, a Grezzana, una proprietà gestita ancora dalla famiglia che la abita dall’800.
Arrivando in auto si percorre un viale delimitato da siepi sapientemente topiate create dall’alternanza di piante di tasso e di bosso che invitano l’occhio a raggiungere la Villa e il prospiciente giardino.
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As a witness of Grandi Giardini Italiani (Great Italian Gardens), the network of excellence with over 120 of the most beautiful gardens in Italy, I visited Villa Arvedi and its garden, a majestic seventeenth-century mansion located along the slope of a hill in the province of Verona, in Grezzana, a property still owned by the family who’s been living there since 1800.
Arriving by car, a boulevard, bordered by magnificent topiary hedges created by alternating yew and boxwood plants, invite the eye to reach the villa and its overlooking garden.
La Villa ha origine nel 1200 e dopo varie vicissitudini e modifiche attorno al 1650 viene costruita nelle forme attuali su disegno dell’architetto e scultore Giovanni Battista Bianchi. Fa parte del complesso anche la cappella barocca dedicata a S. Carlo Borromeo che la tradizione vuole ospite durante il viaggio verso Trento per il concilio del 1485
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The Villa has its origins in 1200 and after various vicissitudes and changes around 1650 was built in its present form by the architect and sculptor Giovanni Battista Bianchi. Part of the complex is also the baroque chapel dedicated to St. Carlo Borromeo which according to the tradition was hosted during its trip to Trento for the council of 1485.
Lo stesso architetto che ha progettato l’edificio si è occupato anche della realizzazione del giardino all’italiana che pur rispecchiando i dettami stilistici dell’epoca rivela influssi francesi leggibili dal disegno a duplice ventaglio simile ad ali di farfalla del parterre di bosso centenario. La gestione delle piante è curata da uno dei proprietari, un grande lavoro che prevede principalmente la potatura dei chilometri di bosso e dura più di un mese a partire da inizio inverno, affiancata al trattamento contro l’attacco della piralide effettuato durante la stagione vegetativa.
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The same architect who designed the building was also involved in the realization of the Italian garden that, while reflecting the stylistic dictates of the time, reveals French influences readable on the design of the double fan butterfly wings-like parterre of centenary boxwood. The plant maintenance is taken care by one of the owners, a great job that primarily involves the pruning of the kilometers of boxwood and lasts longer than a month since the beginning of winter, flanked by the treatment against the attack of the borer, carried out during the growing season.
Sono stata particolarmente attratta dalla visita del ninfeo collocato nel terrazzamento a prato a destra della villa, vi si accede attraverso la grande porta a vetri incorniciata visivamente da due maestose piante di caco.
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I was particularly attracted by the visit of the nymphaeum placed in the lawned terrace to the right of the villa, accessible through the large glass doors visually framed by two majestic trees of persimmon.
Mi affascinano i ninfei, in origine erano edifici sacri dedicati ad una ninfa, in genere realizzati presso una sorgente d’acqua. Nelle ville rinascimentali e barocche, furono create particolari fontane, spesso scavate nella roccia o dotate di grotte artificiali, colonne, nicchie e altri elementi decorativi, scenograficamente realizzate per intrattenere e stupire gli ospiti con giochi d’acqua. A Villa Arvedi ho ammirato il bellissimo ninfeo in stile barocco, decorato con conchiglie, mosaici e statue di figure che durante l’ultima guerra ha subito forti danneggiamenti e attualmente funge da ricovero delle piante di agrumi. All’interno del ninfeo una porta conduce ad una stanza adibita un tempo a voliera, affreschi raffiguranti cieli azzurri e un volo di beccaccia ne ricordano l’origine.
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I am fascinated by the nymphs, originally sacred buildings dedicated to a nymph, typically realized close to a water source. In the Renaissance and Baroque villas, particular fountains were created, often carved into the rocks or with artificial caves, columns, niches and other decorative elements, spectacularly designed to entertain and impress guests with water features. At Villa Arvedi I admired the beautiful nymph in the Baroque style, decorated with shells, mosaics and statues of figures that during the last war suffered serious damages and currently serves as a shelter for citrus plants. Inside the nymph a door leads to a room once used as an aviary, frescoes depicting blue skies and the flight of woodcock recall its origin.
Tutta la proprietà era cinta da mura risalenti al 1500, il classico brolo Veronese che costituisce l’insediamento originale della villa, su alcune parti sopravvissute nel tempo, circa 50 anni fa la padrona di casa ebbe l’idea di piantare tra gli interstizi delle pietre delle piante di cappero che durante la bella stagione allietano la vista prima con i fiori e poi con i frutti. Per sopravvivere al freddo le piante all’arrivo dell’inverno vengono potate a pochi centimetri dal muro.
Con le spalle alla Villa, a vista d’occhio completano il possedimento gli ordinati filari di uva corvina e rondinella che si estendono per 6 ettari e in prossimità del giardino all’italiana lungo le mura di cinta, sono stati messi a dimora dal padre degli attuali proprietari 200 alberi di ciliegie di cui era ghiotto e poco distanti alcuni alberi di una vecchia varietà di fichi chiamati segalini neri, che producono frutti piccoli, sodi e molto dolci.
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The entire property was surrounded by walls dating back to the 1500s, the classic Veronese ‘brolo’ which is the original settlement of the villa, some parts have survived over time, about 50 years ago, the owner had the idea to plant caper plants between the interstices of the stones and during summer they cheer the view with the flowers first and with fruits afterwards. In order to survive the winter’s arrival the plants are pruned a few centimeters from the wall.
Turning away from the Villa visibly complete the estate the orderly rows of Corvina and Rondinella grapes that stretch along 6 hectares and near the Italian garden along the boundary walls, the current owners’ father planted 200 cherry trees he was fond of, and close enough some trees of an old variety of figs called ‘Segalini neri’, which produce small, firm and very sweet fruits.
Prima di andare via un ultimo sguardo alla collina, da ligure sono rimasta impressionata dalla coltivazione di 3.500 piante di olivo che circondano e proteggono dai venti la proprietà e permettono la produzione di un olio di grandissimo pregio prodotto nel frantoio del 1400 annesso alla Villa.
Se state programmando un tour alla scoperta di luoghi magici includete la visita di questa magnifica dimora e del suo giardino, sono certa che ringrazierete per il suggerimento!
Per maggiori informazioni sulla Villa e il suo giardino visitate la pagina sul sito di Grandi Giardini Italiani, potrai scoprire anche le altre eccellenze che fanno parte del Network.
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Before leaving, a last look at the hill, as Ligurian I was impressed by the cultivation of 3,500 olive trees that surround and protect the property from the wind and allow the production of a very high value of oil produced in the XV century mill adjacent to the Villa.
If you are planning a tour to discover magical places include the visit to this magnificent mansion and garden, I’m sure you will thank for the tip!
For more information on the villa and its garden visit the page.
To discover the other delights that are part of the Network Grandi Giardini Italiani visit Grandi Giardini Italiani
***VINCITORE del GRAN PREMIO GIARDINI 2013 per il più alto livello di manutenzione, buon governo e cura di un grande giardino italiano***
Giardino Botanico La Chanousia
5 agosto 2016 § 3 commenti
Se avete in programma una gita in montagna
nei pressi del Colle del Piccolo San Bernardo, ritagliatevi una o due ore in più per visitare un gioiello che fa la gioia di tanti appassionati del verde. Il Giardino alpino Chanousia si trova, a 2.170 m di quota, in prossimità della grandiosa mole del Monte Bianco e di altre imponenti cime e si estende su una superficie di circa 10.000 mq. E’ visitabile solo per due o tre mesi durante l’estate in quanto il resto dell’anno la vegetazione è sepolta sotto una coltre di neve.
Il giardino deve la nascita e il suo nome all’abate Pierre Chanoux, rettore dell’Ospizio dell’Ordine Mauriziano. “fu soprattutto un amante della montagna e un naturalista appassionato, convinto della necessità di difendere l’ambiente alpino, in un’epoca in cui la conservazione ambientale muoveva appena i primi passi. Chanoux, da vero precursore, ottenne un divieto di caccia nei dintorni dell’Ospizio e invitava alpinisti e turisti a moderarsi nella raccolta di fiori, incitando invece ad osservarli nel loro ambiente naturale. ” *
Il Giardino Botanico fu fondato nel 1893 con una delibera del Comune di La Thuile che concedeva a Chenoux il terreno e un sussidio di 20 lire e venne inaugurato ufficialmente nel 1897.
Centaurea montana
vecchio semenzaio
Al momento dell’inaugurazione le specie coltivate erano circa 300 mentre attualmente sono 1200. Il giardino ha attraversato una guerra e alcune difficoltà finanziarie superate in un primo tempo grazie all’intervento della Regina Margherita che volle sostenere il lavoro dell’abate raddoppiando il suo stipendio.
Il prato umido
Adenostyles alliariae
Cercando di imitare quelli naturali, nel giardino sono stati realizzati alcuni ambienti tipici della zona alpina nei quali è stata inserita la relativa vegetazione. Durante il percorso potrete scoprire le rupi silicee e il macereto siliceo, le rupi calcaree e il macereto calcareo, la prateria alpina, il megaforbieto, l’ambiente di greto, la torbiera e il prato umido.
Prateria montana
Il Giardino botanico La Chanousia è gestito da un’Associazione Internazionale di diritto francese, con piacere ho visto al lavoro almeno tre giardinieri (anzi giardiniere) che contribuiscono a salvaguardare la bellezza del luogo la cui presenza purtroppo non è così scontata come ho appurato in tanti altri giardini botanici.
* Estratto da Orti Botanici, Giardini Aplini, Arboreti Italiani, Edizioni Grifo, Palermo
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Il giardino è aperto (neve permettendo) dal 4 luglio al 6 settembre, tutti i giorni in orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
Giardino Botanico Alpino Chanousia
presso Municipio di La Thuile
via Marcello Collomb n. 3
11016 La Thuile (AO) ITALY
contatto email: info@chanousia.org
composizioni con il lillà
27 aprile 2016 § 4 commenti
Ogni anno aspetto con impazienza la fioritura del lillà,
generoso mi ripaga dell’attesa ma troppo breve è purtroppo il suo incanto. Profuma l’aria di romantici pensieri e non c’è forse pianta che eguagli la languida atmosfera che riesce a regalare quando è in fiore. Arbusto di grande fascino e delicatezza, Syringa vulgaris con il suo corretto nome latino, meriterebbe di essere più spesso adoperato in giardino e per meglio apprezzare a primavera la sua presenza, riservategli un posto non lontano da casa.
Nel mio bosco-giardino con il tempo ho aggiunto a Syringa vulgaris ‘Marechal Lannes’ a fiori stradoppi e molto profumata e alla specie selvatica a fiore bianco già esistenti, altre varietà adatte anche ad essere coltivate in vaso sul terrazzo in quanto non superano la dimensione dei 2 metri di altezza e presentano fogliame interessante e minuto come S.x laciniata e S. meyeri ‘Palibin’.
Raccolgo i fiori di lillà per gioire di una composizione, anche se so che avrà vita breve mi piace trovare nuove soluzioni per ospitarli magari in vecchi contenitori che hanno una storia da raccontare o valorizzarli intrecciando corone o ghirlande, bastano tre o quattro rami fioriti per regalare emozioni.
cosa occorre
rami di lillà fioriti
vasi, vecchi barattoli, teiere o quello che la votra fantasia vi suggerisce.
Le infiorescenze devono essere colte quando i fiorellini più bassi sono bene aperti e i piccoli in alto ancora chiusi, rimuovete il fogliame dal gambo tranne le foglie vicine le teste, spaccate o fendete a croce la cima dello stelo dopo averlo scortecciato. Scegliete il contenitore che più vi piace e immergete i rami fioriti così preparati in abbondante acqua fredda. Il lillà non ama essere utilizzato in decorazioni che prevedono l’uso dell’oasis, la spugna da fioristi non è in grado infatti di fornire sufficiente idratazione. Per prolungare la durata dei fiori recisi potete infine aggiungere all’acqua acido citrico, un conservante naturale da acquistare in farmacia e miscelare in soluzione di 10 grammi per litro d’acqua o semplicemente del succo di limone.
Assieme al lillà o aggiunto qualche fiore di mughetto e vi lascio immaginare il profumo che emana questo bouquet!
per suggerimenti di coltivazione del lillà leggi questo post.
annotazioni creative #ottobre2015
2 ottobre 2015 § 1 Commento
Come inizio non c’è male,
ottobre si è annunciato con un vento gelido che ha spazzato via ogni ricordo dell’estate! Il mese è iniziato con una bella sorpresa, questa mattina sono stata contattata dalla redazione di Casa Facile in quanto tempo fa avevo partecipato ad un concorso per diventare loro blogger e mi hanno comunicato che sono stata inserita nella lista, nella barra a destra del mio blog troverete il banner ufficiale.
Continuano gli appuntamenti nei fine settimana con le mostre di giardinaggio, in alcune sarò presente non solo come visitatrice o blogger, ma sono stata invitata anche presentare il mio libro. Sono felice di annunciarvi che la vendita di “Buon Gardening” è andata benissimo e praticamente è in esaurimento scorte, non è prevista alcuna ristampa perché altri progetti mi attendono.
2 – 4 ottobre
“Il contagio della bellezza” è il titolo di questa edizione. di Orticolario che ha scelto l’ortensia come pianta protagonista dell’evento, declinata nelle più particolari varietà, non vedo l’ora di ammirare le preziose collezioni esposte all’interno del bellissimo parco di Villa Erba. Uno spettacolo da non perdere. Sarò presente anche io, domenica 4 alle ore 10,00 nella stanza di velluto, vicino all’imbarcadero, vi aspetto per parlare di piante e per un piccolo show gardening durante il quale vi farò realizzare un piccolo progetto contenuto nel mio libro.
Sarò presente anche io,con il mio “Buon Gardening” domenica 4 alle ore 10,00 nella stanza di velluto, un tendone incontri vicino all’imbarcadero, vi aspetto per parlare di piante e per un piccolo show gardening durante il quale realizzerete un piccolo progetto contenuto nel mio libro.
Orari di apertura al pubblico
Venerdì 2 e sabato 3 ottobre: 9.00 – 19.30
Domenica 4 ottobre: 9.00 – 19.00
Ingresso
Euro 15,00 intero – ridotto Euro 12
Online: Euro 13 (scaricando il buono sconto) – Gratuito fino a 14 anni
info@orticolario.it
http://www.orticolario.it
Tel. +39.031.3347503
2 – 4 ottobre
Stesse date anche per l’appuntamento milanese di Green City, un evento diffuso, partecipato, dedicato al verde, che mette in rete istituzioni, associazioni, cittadini e l’intera città di Milano per valorizzare le eccellenze già presenti sul territorio e allargare la comunità di persone che vogliono una città sempre più “green”, e agiscono in prima persona per raggiungere questo obiettivo.
Il programma è ricchissimo, domenica ci sarò anche io nei bellissimi Giardini della Guastalla, alle ore 16,30 la presentazione del mio libro sarà il pretesto per conoscere tanti di voi e per passare un’oretta realizzando un piccolo laboratorio di giardinaggio. Vi aspetto!!!
10 -11 ottobre
Più di un centinaio di espositori saranno presenti a Torino, nelle vie del centro storico dalle ore 9,00 alle ore 19,00, con piante ornamentali, alberi da frutto, orticole, decorazioni, libri, semi, spezie e oggettistica legata al giardinaggio, per la l’edizione autunnale di FLOR.
Fulcro della manifestazione le raffinatezze vivaistiche nazionali, dove potrete trovare il meglio delle piante per appassionati.
Sabato alle ore 11,30, nello spazio di Maurizio Feletig, in collaborazione con la libreria Bodoni, presenterò il mio libro ed assieme a Edoardo Santoro (curatore del Giardino Medievale e del Giardino di Palazzo Madama di Torino) realizzeremo un piccolo laboratorio su “La raccolta e conservazione dei semi”.
Via Carlo Alberto e Piazza Carlo Alberto
Torino
TO
10123
Italia
http://www.orticolapiemonte.it/flor.html
24 – 25 ottobre
L’incantevole iniziativa “In Autunno: Frutti, Acque e Castelli” ospitata all’interno dei Castelli di Strassoldo di Sopra e di Sotto. I manieri d’acqua, così denominati per la presenza di alcune risorgive che ne conferiscono un fascino ancora maggiore, normalmente chiusi al pubblico durante il restante periodo dell’anno, aprono i loro portoni per accogliere un appuntamento autunnale davvero romantico. Ospiti all’interno delle mura sono numerosi espositori quali artigiani, decoratori e antiquari, dislocati tra il giardino e gli interni dei manieri, elegante- mente arricchiti da creazioni artistiche e preziosi oggetti d’epoca. Il poetico contesto del giardino del Castello di Sopra, invece, accoglie per l’occasione una kermesse di selezionati vivaisti appassionati di piante insolite e rare, specie antiche, aromatiche e ibride, dando luogo ad una suggestiva ambientazione dove la natura, ricca di profumi e colori, regala una visione quasi paradisiaca.
sabato 24 vi aspetto al castello di Strassoldo per un appuntamento da non perdere! Alle ore 15, sotto gli archi della Vicinìa, ho preparato il work shop di decorazione floreale “Coroncine di fiori per principesse moderne”!
Prenotazioni ed informazioni: info@castellodistrassoldo.it.
24- 25 ottobre
Dedicato a Evelina Pisani genius loci del posto e ideato dalla proprietaria Mariella Bolognesi Scalabrin, la precedente manifestazione, I Bulbi di Evelina Pisani, cresce e diventa Giardinity, curato ora da Carlo Contesso, garden designer e penna di Gardenia e Corriere della Sera, arricchendosi di espositori e relatori internazionali. Si svolge al riparo delle ampie barchesse della villa cinquecentesca affacciate su Crispin de Passe, lo splendido giardino creato dall’ultima contessa Pisani nell’800.
Qui si radunano i rappresentati di spicco del vivaismo italiano, dai più grandi a quelli piccoli, ma specializzati, e alcuni vivai stranieri con piante non ancora disponibili nel nostro paese.
Oltre alle piante, gli arredi da giardino e oggettistica spaziano dagli oggetti d’epoca al design più moderno. Poi artigiani e il frutto della creatività legata al mondo dei fiori nelle
Domenica 25 sono a VILLA PISANI BOLOGNESI SCALABRIN, a Vescovana (PD) per parlare di semi e semenze ma soprattutto dell’evoluzione del
sostegni per le piante
23 ottobre 2014 § 6 commenti
“Nell’orto medievale
il legno è materiale principe utilizzato per contenere le aiuole, costruire strutture, come recinzioni e capanni per gli attrezzi o per gli animali, manufatti e arredi.
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In the medieval garden, wood is the main material used for holding the flowerbeds, for building structures, such as fences and sheds for tools or animals, artifacts and furniture.
Importanti elementi erano i sostegni necessari per favorire la crescita di piante rampicanti e vigorose o per proteggere quelle più delicate. Le particolari fogge e fatture, testimoniate nelle miniature dei preziosi manuali Tacuina sanitatis (XIV secolo), illustrano scene della vita dell’epoca e descrivono le proprietà mediche delle piante e mutano il ruolo di questo tipo di sostegno che diviene così interessante soggetto di arredo, dall’orto il passo verso il giardino ornamentale è breve!”
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Important elements were the supports needed to favor the growth of climbing and vigorous plants or to protect the most sensitive plants. The particular shapes and workmanship, testified in the miniatures of the precious guides Tacuina sanitatis (XIV century), illustrate scenes from the life of the period and describe the medicinal properties of the plants and change the role of this type of support that becomes interesting object of furniture, the step from the vegetable garden up to the ornamental garden is short!
da un estratto di un mio articolo di Vivere Country – novembre 2013
foto realizzate presso il Giardino del Borgo Medievale del Valentino a Torino. Altre immagini del giardino le potete vedere qui e qui
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from an extract of an article I wrote for Country Living – November 2013
photos taken at the Garden of the Valentino Medieval Village in Turin. More pictures of the garden here and here
toujours jardins…
21 Maggio 2013 § 27 commenti
riordino di immagini e di pensieri
di un lungo fine settimana che avrei desiderato non finisse mai!
Meta la Francia.
Traversata in Provenza tra promesse di fioriture di lavande,
passaggio in Borgogna tra terre color del sole,
giardini, proporzioni alchemiche,
conservatorie e mostra di giardinaggio, Courson, a corollario di una golosa scorpacciata di bellezza.
Pullman a due piani, tante persone differenti unite da un’unica passione, capitanate con professionalità, gioia e allegria da Edoardo Santoro e da Lara, Fabio e Andrea, i miei architetti preferiti, con la loro Compagnia del Giardino.
Ci ha accolti una natura ancora addormentata, a detta dei proprietari dei giardini in ritardo di almeno tre settimane, ma cosa importa? Eravamo lì, in Francia beati da tutto quello che ci circondava, con gli occhi che non sapevano dove far correre lo sguardo, indecisi se soffermarsi su Iris multicolori o una fioritura di lilla,
persi tra le geometrie di aiuole Medievali,
più formali,
o verso l’infinito, su paesaggi che parevano usciti dal Signore degli Anelli.
Unico neo forse la pioggia, che non ci ha quasi mai abbandonati, a volte ci anticipava altre salutava la nostra partenza dai giardini!
E poi la mostra di giardinaggio a Courson, immensa.
Quest’anno dedicata a “Les Belles Américaines”, presto su Casa in Fiore un servizio speciale a loro dedicato, con reportage, foto e consigli su piante belle, facili da coltivare e resistenti anche ad estreme condizioni ambientali.
Poco alla volta vi farò viaggiare con me, alla scoperta dei giardini che ho da poco visitato, vi racconterò di loro attraverso mie impressioni e fotografie.
Vorrei segnalare alcuni prossimi appuntamenti di casa nostra
Questo fine settimana, sabato 25 e domenica 26 vi ricordo la festa in vivaio presso l’Azienda Agricola di Maurizio Feletig, dove domenica terrò un corso di acquarello botanico.
Nelle stesse date Mimma Pallavicini ha organizzato per il Comune di Acqui Terme , Flowers & food, piante fiori giardini e tavola in festa la prima edizione di una mostra mercato di piante e fiori, incontri con esperti e studiosi, novità librarie di botanica, orticoltura e giardini, laboratori di manualità in tema, i fiori nel piatto, educazione alimentare in forma golosa per grandi e bambini.
giardino di Villa Genova
5 settembre 2012 § 20 commenti
Bellezza e ricchezza delle fertili terre del Monferrato
hanno ispirato la creatività di tanti giardinieri. Le dolci colline ospitano una concentrazione di giardini privati di grande interesse e valore, il giardino di Villa Genova è tra questi.
La Villa con il giardino è stata acquistata dalla famiglia Genova a metà anni’70. I precedenti proprietari, conti Franzini Tibalde, seguendo i dettami stilistici in voga nell’ottocento avevano impiantato un giardino di stampo romantico sottolineato dalla presenza di una collezione di particolari esemplari arborei.
Acer japonico – Sophora pendula
Gli esemplari sopravvissuti hanno ora raggiunto dimensioni monumentali e formano la struttura portante dell’attuale giardino. Affettuosamente denominati dal Signor Genova “personaggi” segnano con la loro presenza il percorso che si snoda tra le varie stanze dedicate ognuna ad un’essenza differente.
ordinati cuscini di Hedera helix come coprisuolo
Forse la particolarità di questo spazio verde che si estende per circa 10.00 metri risiede, più che nella particolarità, seppur di notevole interesse, degli arbusti e delle piante da fiore con collezioni di spirea, deutzia, peonie e rose, nella presenza e varietà delle diverse specie di preziose tappezzanti che caratterizzano le aiuole sottostanti i grandi alberi monumentali; da ombra come Convallaria japonica’nana’, Geranium macrorrhizum, Geranium robertianum, Saxifraga stolonifera, Campanula portenschlagiana… e non solo da ombra Juniperus wiltonii, Ceratostigma plumbaginoides, Hypericum perforatum…
Il proprietario cura personalmente il suo prezioso giardino e con passione racconta del suo attento lavoro al fortunato visitatore.
laghetto con Iris kaempferi e Nelumbium nucifera
Il giardino fa parte del circuito Castelli Aperti.
GIARDINI DI VILLA GENOVA A SAN SALVATORE MONFERRATO
Frazione Fosseto, 4
15046 San Salvatore Monferrato (AL)
39 0131 233503; +39 0131 264740
info@artego.191.it
Jardin Serre de la Madone
8 giugno 2012 § 22 commenti
E’ uno dei giardini storici più belli d’Europa,
Il giardino Serre de la Madone è opera dei primi anni ’20 del novecento di Lawrence Johnston. Americano di nazionalità, Johnston è nato a Parigi da padre americano e madre inglese. Conosciuto come il creatore di Hidcote Manor nel Cotswolds d’Inghilterra, ha realizzato il sogno di un giardino mediterraneo per custodire preziose rarità botaniche con esigenza di clima più mite provenienti dalle regioni subtropicali del mondo.
Johnston trovò il luogo adatto dove impiantare il suo giardino a Mentone nel breve tratto della Riviera francese incastonato tra Monaco e l’Italia in una collina riparata dai venti freddi, che aveva sorgenti acquifere. L’acqua è trattenuta in due grandi specchi che riflettono la vegetazione circostante e ospitano ninfee e altre piante acquatiche e ancora defluisce nelle vasche sparse in varie zone del giardino.
Serre de la Madone rispecchia lo stile ‘Art and Crafts‘ amato dal suo creatore e il progetto del giardino prevede una serie di “stanze all’aperto” ritagliate dai terrazzamenti costruiti sui sei ettari del territorio della collina dove aree formali si integrano alla naturalità del luogo. Ricco di spazi di transizione interno-esterno, come logge, orangeries, patii e terrazze ospita una lussureggiante vegetazione di varietà esotiche e autoctone sapientemente mescolate.
Bartlettina sordida originaria delle foreste del Messico
Sotto il bersò del belvedere un’installazione dell’artista Henri Olivier del 2005. Dai caratteri in bronzo affondati nel terreno affiora la scritta: ‘ l’attente dans chaque battement du cœur a mon rendez-vous sempiternel ‘.
Salvato dall’abbandono e dalla distruzione è stato acquistato dal Conservatoire du Littoral, nel 1999 e restaurato sotto la sensibile direzione del paesaggista Gilles Clément.
Conserva tutto il fascino del passato ma non è di facile ed immediata lettura per chi non abituato a visitare giardini. La grande pezzatura territoriale e la ricca collezione botanica comportano una difficile gestione. Il luogo ne soffre, risultando a tratti poco curato e trasandato. Nella visita al giardino occorre porre l’accento sulla grandezza progettuale al fine di evitare la delusione immeritata per un opera di così alto valore che può certamente deludere l’ignorante. Non sono le fioriture eclatanti di innominabili rose o altri pacchiani vegetali che fanno bello un giardino ma il pensiero che muove la sua realizzazione e il sapiente accostamento di tutti gli ingredienti. Questo giardino mi è piaciuto così tanto proprio per la sua aria un po’ fané, non troppo perfettino e leccato da risultare finto come spesso accade per tanti giardini blasonati. Possiamo certamente definirlo di stampo Shabby Chic per quell’atmosfera d’antan che lo pervade e lo rende davvero unico.
Apertura:
tutto l’anno
Informazioni:
Jardin Serre de la Madone si trova a 74, route de Gorbio, 06500 Menton, Francia, telefono +33 (0) 4 93 57 73 90.
Ingresso 8 euro.
visite guidate gratuite in lingua francese.
e-mail: www.serredelamadone.com
Vi invito a visitare gli altri blog che con me partecipano a:
Shabby Chic on Friday
![]() Casa Shabby Chic |
|||
La Gatta sul tetto
|
So beautiful things
|
Mi precious Rincon
Punto Cruz |
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About Garden
|
Giato Saló
|
Shabby Chic
Life |
Parco Storico Villa Durazzo Pallavicini
20 marzo 2012 § 15 commenti
C’era una volta
un bellissimo Parco con giardino botanico preso a esempio da nobili e regnanti di tutto il mondo.
Il giardino di Villa Durazzo Pallavicini è stato creato nella prima metà dell’Ottocento in una, allora ridente, località marina vicina al capoluogo ligure. A Pegli il Marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, chiamò Michele Canzio, scenografo del teatro Carlo Felice per progettare uno spazio verde che potesse essere degno dell’eredità lasciata dalla zia Clelia Durazzo, nobildonna vissuta a cavallo di due secoli (1760 – 1830) insigne scienziata, botanica e grande appassionata di piante.
sentiero d’accesso e altri viali che si snodano lungo l’articolato percorso.
Seguendo i dettami dell’epoca e l’inclinazione del progettista, fu realizzata un’opera considerata tra le più alte espressioni di giardino romantico ottocentesco. Come in una scenografia teatrale il percorso del visitatore si snoda in funzione del componimento in atti. Lo stupore per i cambi di scena coinvolge fino all’ultima rappresentazione che si conclude con i giochi d’acqua del Tempio di Flora.
Serra delle Felci e Orto botanico in stato di semi abbandono e contorno urbano.
Il giardino della zia Clelia rimase uno degli spazi di maggiore risalto, ristrutturato e integrato nel nuovo e più articolato complesso architettonico. E’ ora sede dell’orto botanico e al suo interno trovano posto le Serre fatte costruire nei primi dell’800 dall’illustre scienziata.
Cinnamomum Camphora – Canfora monumentale
contrapposizione di passaggio tra l’aspetto urbano della facciata neoclassica (vedi traccia sotto arco) e paesaggio rustico
Il giardino botanico di Villa Pallavicini di Pegli, è nato per raccogliere una collezione di piante ornamentali e si è arricchito di un prezioso Camelieto che in primavera ancora oggi regala una spettacolare fioritura e richiama a sé un gran numero di visitatori per l’annuale Festa della Camelia.
Nei secoli la proprietà è passata all’amministrazione pubblica che dopo vari tentativi di restauri e conservazione, più o meno falliti, è ora alla ricerca di un gestore che possa risollevarne le sorti.
Giorno dopo giorno, inesorabile il tempo cancella un pezzettino di questo magnifico Parco e giardino botanico…
Non è ad una pianta particolare che dedico questo post, requisito richiesto per poter aderire all’iniziativa #followflowers di Delizie in Giardino, ma il mio verde desiderio è in questo caso un po’ più ambizioso ed è di veder rinascere tanta bellezza!
Se vuoi partecipare anche tu, leggi il regolamento qui oppure scrivi a alfonsina.tartaglione@gmail.com
Per visitare Parco e giardino di Villa Durazzo Pallavicini:
Orari
invernale dalle 9 alle 17; estivo dalle 9 alle 19.
Orario giardino botanico: dalle 9 alle 12.30.
Chiuso il lunedì e festività nazionali
Villa Durazzo-Pallavicini Pegli
Via Ignazio Pallavicini 13
Pegli, Genova.
Primo giorno di Primavera…
UN GIORNO DA MAESTRI è dedicato a chi ama il giardino, vi invito a visitare uno dei Maestri della Associazione Maestri di Giardino che dal 21 al 25 marzo 2012 sarà a disposizione per incontrarsi e conoscersi:
40 soci, sparsi in 31 sedi italiane, saranno a disposizione per presentare l’Associazione e le sue attività. Secondo gli orari e le date indicate, sarà possibile visitare i loro spazi e farsi un’idea di quante cose si possono condividere frequentando un soggiorno-laboratorio proposto dall’Associazione.
Scarica il calendario: UN GIORNO DA MAESTRI