ghirlanda di sempervivum
22 febbraio 2019 § Lascia un commento
Se ti piacciono le ghirlande,
prova a realizzarne una perenne!
Utilizza le piante succulente come i sempervivum così facili da coltivare, crescono bene in giardino e in vaso sul terrazzo nelle zone dal clima mite come nei luoghi più freddi e in qualche anno ricoprono con le loro dense rosette ogni superficie che incontrano.
Per poco tempo possono essere conservati anche in casa purché lontano da fonti di calore e in una posizione molto luminosa.
Cosa occorre
– 5 piantine di sempervivum
– Rete di metallo da pollaio
– Buona terra da giardino mescolata a pomice e torba
– Telo di plastica spesso di colore nero
– Muschio
– Tronchese
– Fil di ferro sottile
Come si fa
Con il trochese ricava una striscia di rete di metallo lunga 80 centimetri e larga circa 25, ritaglia il telo di plastica nero della stessa misura della rete più lungo però di circa 5 centimetri.
Curva leggermente i bordi per tutta la lunghezza e inserisci all’interno della struttura così creata il telo di plastica. Riempi di terra e chiudi prima il telo di plastica sovrapponendo i lembi e successivamente la rete di metallo fissando il tutto con il fil di ferro.
Curva la struttura in forma circolare, per agevolare l’operazione avvicina le maglie interne della rete stringendole con una pinza. Chiudi il cerchio con il fil di ferro e presta attenzione che all’interno del telo di plastica sia garantita continuità di passaggio del terriccio.
Individua 5 punti equidistanti in cui inserire le piantine ed elimina con il tronchese una porzione di rete pari al diametro del vasetto e con un coltello incidi a croce il telo di plastica. Scava una buca eliminando il terriccio in eccesso e dopo aver inumidito con un vaporizzatore la restante terra, inserisci la piantina pigiandola bene.
In ultimo rifascia l’intera struttura con del muschio fresco fissandolo con il fil di ferro possibilmente di colore verde così da mimetizzarlo con il muschio.
Adagia la ghirlanda di sempervivum su un tavolo oppure appoggiala ad un muro e ricorda di bagnare le piantine quando la terra di coltivazione sarà asciutta, presta attenzione a non bagnare le rosette e a non eccedere con l’acqua in quanto le radici soffrono di umidità.
Articolo scritto per Verde Facile 2017
Come dividere e moltiplicare le opuntie
21 settembre 2018 § Lascia un commento
Comunemente chiamato fico d’india,
l’opuntia è una succulenta molto frugale, si accontenta della poca acqua piovuta dal cielo e se non fai attenzione in poco tempo una piccola piantina si trasforma in una selva.
Tra fine inverno e inizio primavera è il momento giusto per dividerla e moltiplicarla. Coltiva l’opuntia in terrazzo, se abiti in zone con inverni rigidi scegli la varietà Opuntia humifusa.
Occorrente
- Coltello a seghetto
- Paletta
- Carta di un vecchio quotidiano
- Terra specifica per piante grasse
Come si fa
Avvolgi i cladodi, comunemente denominati pale, con la carta di un quotidiano ed estrai la pianta dal vaso.
Con un coltello a seghetto dividi il pane di terra in tante porzioni quanto sono le piante prodotte dalla madre e rinvasa in un vaso di terracotta o di plastica nel quale dovrai predisporre un fondo drenante composto da pezzi di coccio o argilla espansa affinché l’acqua non ristagni per evitare l’insorgenza del marciume radicale.e riempi con specifica terra simile a quella in cui le piante vivono in origine, povera dunque e non concimata, addizionata di sabbia grossolana e di piccoli frammenti ghiaiosi di pomice o di vermiculite.
Durante il periodo di crescita, in primavera e in estate, bagna la pianta 1 volta ogni 2 settimane e dai il tempo alle radici di asciugarsi completamente tra un’annaffiatura e l’altra. Nel periodo di riposo si diminuisci l’intervento innaffiando ogni 3-4 settimane.
Da fine primavera e fino a tarda estate puoi moltiplicare l’opuntia tramite talea. Con un coltello affilato e disinfettato preleva una “pala” e cospargi eventualmente il taglio con polvere fungicida (va bene anche un po’ di cenere di legna). Lascia asciugare per una decina di giorni per far cicatrizzare la ferita prima di interrare ad una profondità di circa 3/4 della loro lunghezza. Il vaso con la talea andrà tenuto all’asciutto a una temperatura che non inferiore ai 10°.
Per Verde Facile, primavera 2017
succulente a rosetta
1 agosto 2018 § 2 commenti
Il caldo di questi giorni di inizio agosto, non fa certo paura alle mie succulente, se ne stanno buone e tranquille al sole cocente e non soffrono nemmeno quando io non ci sono e non posso dar loro nemmeno un goccetto d’acqua perchè la natura le ha dotate di un sistema di stoccaggio idrico che le rende autosufficienti.
Per questa ragione le loro foglioline sono belle carnosette, le piante che preferisco sono quasi tutte a forma di rosetta, benchè si somiglino molto, appartengono a specie differenti, sono accomunate dal fatto che le loro foglie si sviluppano attorno ad un asse centrale formando appunto una tipica rosetta.
Echeveria
In generale sono molto facili da coltivare, basta collocarle in un posticino al sole e ogni tanto ricordarsi di bagnarle anche se normalmente la loro idratazione è affidata alla pioggia. Alcune come i Sempervivum resistono bene tanto al caldo come al freddo più intenso, in questo mio articolo potete leggere qualcosa di più.
Sempervivum
Ricordate saltuariamente di procedere all’eliminazione delle foglie morte e se volete moltiplicarle basta semplicemente prelevare una rosetta, fare essiccare per qualche giorno la superficie del taglio sul gambo così che appena la metterete a contatto con la terra e l’avrete bagnata sarà stimolata a emettere le radici.
Graptopetalum
Sedum
In queste immagini una carrellata dei miei vasi contenenti, Echeveria,Graptopetalum, Sedum e Sempervivum.
talea di aloe vera
1 agosto 2017 § 4 commenti
Moltiplicare l’Aloe vera è davvero molto semplice.
Se coltivate l’aloe sia in vaso in casa o terrazzo che in piena terra in giardino, avrete notato che ha l’attitudine a produrre dei polloni alla base del cespo principale, è bene eliminarli in quanto sottraggono le riserve nutritive alla pianta madre, da ogni pollone potrà svilupparsi una nuova pianta seguendo qualche piccola accortezza.
Qualche giorno fa sono stata ospite da un’amica che sul terrazzo coltiva Aloe in grande quantità, aveva effettuato da poco la pulizia alle sue piante e in un contenitore aveva raggruppato tutti i polloni in attesa di nuova destinazione e qualcuno mi è stato gentilmente offerto.
Appena rientrata a casa ho preparato dei vasi per ospitare singolarmente i polloni. Ho inserito un buon fondo drenante di lapillo, (in alternativa argilla espansa o semplice ghiaia) e riempito con un miscuglio composto da 40% di sabbia di fiume, 40% di torba e 20% di buona terra da giardino e un po’ di lapillo. Potete anche utilizzare apposito terriccio specifico per succulente già pronto e disponibile qui, così come tutto il materiale che ho utilizzato.
I miei polloni erano già sufficientemente disidratati, se li prelevate dalla pianta madre, semplicemente esercitando una leggera forza con le mani per estrarli dalla terra di coltivazione, aspettate anche una settimana prima di procedere alla loro messa a dimora. In questo modo appena le radici saranno a contatto con il terriccio e riceveranno un po’ d’acqua, si riprenderanno immediatamente.
Innanzi tutto, eliminate eventuali foglie appassite e radici asfittiche, fate poi un foro d’invito nel centro della terra e inserite la piantina prima di bagnare moderatamente. In seguito somministrate acqua una volta a settimana durante la stagione estiva e sospendete completamente gli interventi durante la stagione invernale. Se coltivate l’aloe all’aperto, innaffiate al mattino presto o alla sera tardi, evitando le ore più calde e fate attenzione a versare l’acqua direttamente sulla terra e non sulle foglie che potrebbero trattenere l’acqua e avviare un processo di marcescenza o essere interessate da patologie fungine.
Durante l’intera stagione vegetativa (da marzo a settembre), una volta al mese potrete aggiungere all’acqua di irrigazione una piccola quantità di concime liquido specifico.
L’aloe non è solo una pianta molto decorativa, rappresenta soprattutto una sorta di rescue remedy domestico utile per tante affezioni della pelle, per altre informazioni vi invito a leggere il mio post.
Grasse in pentola!
19 marzo 2016 § 1 Commento
Sono così facili da coltivare
e di poche esigenze le piante succulente, che ogni loro pezzetto radica senza alcuna fatica e chissà se la pratica di allevarle in pentole e recipienti di uso domestico di varie forme e materiale è dettata dalla necessità di avere più contenitori a portata di mano dove sistemare le nuove piantine.
Così è frequente ammirare una collezione di varietà differenti ospitate in multicolori barattoli o vecchio pentolame (come queste da me fotografate dalla mia amica Sarah) ma per essere certi che le grasse non soffrano per eccessiva umidità, forate il fondo del contenitore così da assicurare un giusto drenaggio.
articolo per Vivere Country febbraio 2016
moltiplicare le succulente
6 giugno 2015 § Lascia un commento
E’ piuttosto facile
e molto gratificante propagare le succulente, di sicura riuscita, è un operazione necessaria per preservare la specie o per regalare nuove piante al terrazzo e agli amici.
Semplicemente si prelevano le foglie dalle piante madri, si mettono da parte e si attendono uno o due giorni prima di adagiarle su un letto umido di terriccio drenante ottenuto da un buon bilanciamento di elementi. In pochi giorni la foglia assetata produce sottilissime radichette che si allungano infiltrandosi nel terreno alla ricerca dell’acqua. Una piccola rosetta inizia a formarsi nel punto in cui la foglia era attaccata al fusto della pianta.
La foglia avvizzisce fino a seccare per regalare le sue sostanze nutritive alla nuova figlia.
Fondamentalmente è il terriccio in cui si coltivano le piante succulente, dovrà essere poroso e ben drenato affinchè l’acqua non ristagni per evitare l’insorgenza del marciume radicale. occorre ricreare una terra simile a quella in cui le piante vivono in origine, povera dunque e non concimata addizionata di sabbia grossolana e di piccoli frammenti ghiaiosi di pomice o di vermiculite.
da Vivere Country giugno 2013
Per conoscere come propagare le piante cactacee vi invito a leggere il numero di Vivere Country di giugno in edicola.
Ceropegia woodii, collana di cuori
7 gennaio 2015 § 3 commenti
Ama la luce, ma non il sole diretto,
un po’ di umidità, ma rifugge i ristagni idrici, Ceropegia woodii se trova le giuste condizioni vegetative prospera felice producendo lunghi e sottili fusti ricadenti imperlati da cuorifomi e carnosette foglioline che si susseguono a intervalli irregolari.
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It loves the light, but not direct from the sun, a bit of moisture, but not stagnant water, when Ceropegia woodii finds the right vegetative conditions it happily prospers producing long thin falling stems beaded by heart shaped and fleshy leaves that follow one another at irregular intervals.
Per questa peculiarità la pianta è anche romanticamente chiamata collana di cuori, è adatta a essere coltivata in vasi sospesi o posti su mensole per dar modo ai sui rami di crescere liberi raggiungendo spesso oltre il metro di lunghezza. Ci sono piante che si fanno notare per la forte personalità C. woodii seppur di esile aspetto, con grazia impreziosisce e arreda con verdi cuoricini mensole e pareti. E’ una pianta attraente non tanto per la fioritura ma per la forma e per il colore delle belle foglioline che presentano la pagina superiore marezzata grigio argentea e quella inferiore tendente al violetto. I piccoli fiorellini imbutiformi sono presenti a partire da primavera fino a quasi tutta l’estate, Linneo aveva dato il nome alla pianta paragonando l’aspetto delle infiorescenze a una piccola fontana di cera: il nome Ceropegia deriva infatti dall’unione delle due parole greche ‘keros’ che significa cera e ‘pege’ fontana.
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Because of this peculiarity the plant is also romantically called necklace of hearts, it is suitable to be grown in pots to be hanged or placed on high shelves to give way to the branches to grow free, they often reach over a meter in length. There are plants that are noted for their strong personality C. woodii although its slender appearance, gracefully embellishes and decorates with green hearts shelves and walls. It is an attractive plant not only for its flowering but for the shape and color of its beautiful leaves that have silvery gray marbled top page and purplish bottom one. The small funnel-shaped flowers are present from spring until almost the end of summer, Linnaeus gave the name to the plant by comparing the appearance of inflorescences to a small fountain of wax: Ceropegia the name derives from the union of two Greek words ‘keros’ meaning wax and ‘pege’ fountain.
Appartenente alla famiglia delle Asclepiadaceae, è una succulenta il cui genere comprende circa 200 specie originarie dell’Africa, isole asiatiche e Canarie, necessita quindi delle stesse situazioni climatiche dei luoghi di origine ed è perciò adatta a essere coltivata in appartamento dove ritrova temperture che non scendono al di sotto dei 10° – 15° e richiede un luogo luminoso per vivere a lungo contenta.
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Belonging to the Asclepiadacae family it is a succulent whose genus comprises about 200 species original from Africa, Asia and the Canary islands, therefore it requires the same climatic conditions of the places of origin and is therefore suitable to be grown indoor where it finds temperatures not below 10 ° – 15 ° and requires a bright place to live long and happy.
brevi note colturali
C. woodii non necessita di un vaso di grandi dimensioni, ma occorre che esso sia provvisto di fori di drenaggio, il ristagno idrico è nemico infatti delle sue radici per questo va bagnata una volta la settimana con immersione del vaso in altro contenitore pieno d’acqua fino a quando la terra risulti inzuppata. Lasciata scolare l’acqua in eccesso possiamo riporre la pianta con il suo vaso in un più grazioso cachepot. Attendere che il terreno sia secco tra un’innaffiatura e l’altra. In estate forniamole aiuto con un po’ di concime a base di magnesio e fosforo. In epoca di riposo vegetativo invece, tra l’autunno e la primavera, occorre usare l’acqua con più parsimonia e sospendere le concimazioni. E’ facile moltiplicarla, tanto da talea prelevando porzioni di circa 20 centimetri da interrare in una miscela specifica per cactus o costituita da 1 parte di torba, 1 parte di terriccio e 2 parti di sabbia o perlite, quanto dai bulbilli che si formano alla base dei fiori alla fine del loro ciclo vegetativo. Il piccolo bulbo dovrà essere posto sul terreno interrandolo appena, separato da esso da un sottile strato di ghiaietta per mantenerlo asciutto, potrà essere staccato dalla pianta madre al momento dell’impianto o lasciato legato ad essa fino a quando radicherà. Vaporizzare con acqua per mantenere sempre umido il terriccio fino alla comparsa delle prime radici e dei nuovi germogli.
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short plant care:
C. woodii does not need a large pot, but it must have drainage holes, water stagnation is indeed the enemy of its roots therefore the plant needs to be bathed once a week by diving its pot in another container full of water until the soil appears soaked. Let the water in excess drain and then place the plant with its pot in a more graceful cachepot. Wait until the soil is dry before watering again. In summer let’s help it by providing a bit of fertilizer based on magnesium and phosphorus. In time of dormancy instead, between autumn and spring, it is necessary to use water more sparingly and stop fertilizing. It’s easy to multiply it, both from cuttings withdrawing portions of about 20 centimeters to be interred in a specific mixture for cactus (consisting of 1 part of peat, 1 part of loam and 2 parts of sand or perlite), and from bulbils that form at the base of the flowers at the end of their growth cycle. The small bulb must be placed on the soil slightly interred, surrounded by a thin layer of gravel to keep it dry, it will be ready to be detached from the mother plant at the time of the installation or left tied to it until it will make roots. Spray with water to keep the soil moist until the appearance of the first roots and new shoots.
foto e testo by me da Vivere Country maggio 2013
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Aloe per la farmacia di casa
3 ottobre 2014 § 8 commenti
La natura offre spesso rimedi efficaci
per risolvere alcuni problemi legati alla salute. Aloe vera, diffusa allo stato spontaneo in varie parti del mondo nei territori che presentano climi caldi e asciutti, ha svolto un ruolo di primaria importanza nella tradizione farmacologica di molte civiltà antiche.
Il suo uso nella cura di vari disturbi ha attraverso i millenni ed è stato tramandato da diverse culture. Aloe vera è tra le sostanze più utilizzate per il trattamento delle ustioni e contusioni ed è contenuta in molte pomate o consumata come bevanda salutare.
Facile da coltivare anche in casa, è una pianta medicinale indispensabile per la piccola farmacia domestica. Pronta all’uso, basta tagliare una bella foglia carnosa laterale prelevata da piante di almeno 3-4 anni di vita e coltivate senza concimi chimici, ed estrarre con un coltello il prezioso gel trasparente dalle molteplici proprietà lenitive e calmanti. Attivo su tante malattie e disturbi della pelle, agisce come coagulante e cicatrizzante e favorisce la crescita cellulare. Può essere consumato subito oppure conservato per non più di una settimana in un contenitore ermetico in frigorifero. Per il trattamento di piccole zone cutanee si consiglia di prelevare solo una porzione di foglia, la parte tagliata sulla pianta cicatrizzerà in poco tempo.
nature & tricolor
17 marzo 2011 § 5 commenti
Anche la natura festeggia il tricolore!
Sedum spurium tricolor è una pianta perenne semisempreverde della famiglia delle Crassulaceae, ravviva i nostri giardini con il suo bel fogliame variegato. Il freddo dell’inverno intensifica la screziatura rossa delle foglie obovate -dentate e in estate si ricopre di grappoli di fiori rosa scuro a forma di piccole stelle che attirano numerose farfalle.
A crescita bassa è usato come eccellente coprisuolo, adatto a terreni poveri posti in siti caldi e secchi, è una pianta che si adatta alle più difficili condizioni e si presta ad essere coltivata in vaso. Si propaga facilmente da talea ad inizio estate.
Claudio Bonetto dell’omonimo vivaio, coltiva il bel Sedum a Ciriè (To).
La passione per le piante e per il giardinaggio accompagnano da sempre il vivaista che ricerca varietà particolari e sperimenta metodi colturali che possano produrre piante sane e forti. Possiede una collezione di Sedum che comprendente oltre 140 varietà provenienti da tutto il mondo.
un giardino botanico a Londra
10 gennaio 2011 § 11 commenti
I mesi invernali di riposo vegetativo,
sono normalmente i più propizi per pensare a nuovi progetti, integrazioni e cambiamenti da apportare ai nostri giardini. Per i lavori che ci attendono in primavera è utile visitare anche virtualmente altri giardini per trarne alcuni spunti creativi.
A maggio dello scorso anno mi sono regalata un viaggio di “lavoro” a Londra in occasione del Chelsea Flower Show non potevo certo esimermi dal visitare anche alcuni giardini…
Situato nel cuore di Londra, il Chelsea Phisic Garden è un luogo rilassante dove concedersi qualche ora lontano dal frastuono della città. Varcato il cancello d’ingresso si è da subito immersi in un atmosfera d’altri tempi, il giardino è stato fondato nel 1673 dalla Apothecaries’ Society per i suoi apprendisti per studiare le proprietà medicinali delle piante. Durante tutto il 1700 fu uno dei più importanti centri di botanica e di scambio di piante e di semi di tutto il mondo dove furono coltivati i primi semi di cotone, di tè, di hevea (albero della gomma) e di chinino. È il più antico giardino botanico di Londra, solo dal 1983 aperto al pubblico.Ospita circa 5.000 varietà vegetali, la collezione si concentra sulle piante medicinali e quelle di interesse etnobotanico, così come le specie rare e minacciate.
Ad accogliere il visitatore, ordinate aiuole rettangolari di piante suddivise tra dicotiledoni e monocotiledoni. La visita prosegue tra geometrie di piante medicinali, serre di succulente, piante tropicali, e boschetti di altre rarità botaniche. 1. Ceropegia woodii – Tylecodon paniculatus –
2. Mammilaria gracilis – Mammilaria elongata – Cereus – Parodia mammulosa3. Lamium maculatum 4. Athamanta turbith 5. Deutzia elegantissima
Prima di lasciare il giardino vi consiglio una piacevole sosta per un tè o un pranzo veloce alla greenhouse.
Il giardino è visitabile solo in alcuni giorni da aprile a ottobre mentre rimane aperto per tutta la durata del Chelsea Flower show .