Coltivare l’erba della Pampas e usarla nelle decorazioni
26 marzo 2020 § Lascia un commento
Con il nome latino Cortaderia selloana,
è forse poco conosciuta ma l’aspetto potrà risultarvi decisamente più familiare tanto la sua coltivazione è diffusa.
Il nome comune, erba della Pampas, contradistingue una vistosa graminacea perenne, che raggiunge l’altezza di circa 2 metri molto apprezzata per i grandi fiori piumosi color crema a forma di pannocchia, che compaiono in agosto e permangono fino alla primavera successiva.
In giardino da il meglio se coltivata come singolo esemplare scegliendo una posizione soleggiata o a mezz’ombra in terreno fertile, leggero e ben drenato, nei periodi più siccitosi aumentate la dose idrica. Concimate in autunno e in primavera, con un prodotto a lenta cessione. Non serve altro! Facile vero?
Nella decorazione
Se volete utilizzare le infiorescenze per le composizioni floreali, attendete febbraio-marzo per reciderle muniti di cesoie robuste e guanti anti-taglio in quanto le foglie sono come sottili lame. Molto di tendenza, bastano pochi steli per dare carattere alle decorazioni. Consiglio di toccarle il meno possibile per non disperdere la semenza, c’è chi spruzza un po’ di lacca spray per fissarle ed evitare che volino nell’ambiente, io preferisco evitare ogni intervento chimico.
L’erba della Pampas è molto richiesta anche dalle spose e si presta bene ad essere accompagnata con i fiori più classici.
pulire le foglie delle piante di casa
25 gennaio 2019 § Lascia un commento
Le piante che vivono in appartamento
sono affidate completamente alle nostre cure, non hanno a disposizione elementi nutritivi nel terreno e non possono far conto su provvidenziali piogge che possano dissetarle o lavarne le foglie. Mentre acqua e concime sono per necessitá di sopravvivenza assicurati non é altrettanto scontata l’operazione di pulizia delle foglie.
Le foglie sono infatti gli organi che forniscono ossigeno e permettono di compiere la fotosintesi, gli accumuli di polvere possono ostacolare le fondamentali funzioni vitali ed è quindi buona norma provvedere alla sua saltuaria rimozione. Potete detergere le foglie solo con acqua possibilmente piovana o seguendo i rimedi della nonna mescolare ad essa un poco di latte per donargli anche lucentezza come valida alternativa ai prodotti chimici lucidanti.
Prima di destinare i contenitori vuoti del latte alla differenziata, potete sciacquare il residuo che aderisce alle pareti delle bottiglie di plastica o dei cartoni in tetrapack, e utilizzarlo per detergere con un batuffolo di cotone le foglie.
Potete pulire le piante in casa di grandi dimensioni facendogli una doccia con il soffione del bagno o in giardino con l’irrigatore.
Per le piante grasse spinose, dovrete invece munirvi di tanta pazienza e utilizzare un piccolo pennello a setole piatte da far passare tra le spine.
Come dividere e moltiplicare le opuntie
21 settembre 2018 § Lascia un commento
Comunemente chiamato fico d’india,
l’opuntia è una succulenta molto frugale, si accontenta della poca acqua piovuta dal cielo e se non fai attenzione in poco tempo una piccola piantina si trasforma in una selva.
Tra fine inverno e inizio primavera è il momento giusto per dividerla e moltiplicarla. Coltiva l’opuntia in terrazzo, se abiti in zone con inverni rigidi scegli la varietà Opuntia humifusa.
Occorrente
- Coltello a seghetto
- Paletta
- Carta di un vecchio quotidiano
- Terra specifica per piante grasse
Come si fa
Avvolgi i cladodi, comunemente denominati pale, con la carta di un quotidiano ed estrai la pianta dal vaso.
Con un coltello a seghetto dividi il pane di terra in tante porzioni quanto sono le piante prodotte dalla madre e rinvasa in un vaso di terracotta o di plastica nel quale dovrai predisporre un fondo drenante composto da pezzi di coccio o argilla espansa affinché l’acqua non ristagni per evitare l’insorgenza del marciume radicale.e riempi con specifica terra simile a quella in cui le piante vivono in origine, povera dunque e non concimata, addizionata di sabbia grossolana e di piccoli frammenti ghiaiosi di pomice o di vermiculite.
Durante il periodo di crescita, in primavera e in estate, bagna la pianta 1 volta ogni 2 settimane e dai il tempo alle radici di asciugarsi completamente tra un’annaffiatura e l’altra. Nel periodo di riposo si diminuisci l’intervento innaffiando ogni 3-4 settimane.
Da fine primavera e fino a tarda estate puoi moltiplicare l’opuntia tramite talea. Con un coltello affilato e disinfettato preleva una “pala” e cospargi eventualmente il taglio con polvere fungicida (va bene anche un po’ di cenere di legna). Lascia asciugare per una decina di giorni per far cicatrizzare la ferita prima di interrare ad una profondità di circa 3/4 della loro lunghezza. Il vaso con la talea andrà tenuto all’asciutto a una temperatura che non inferiore ai 10°.
Per Verde Facile, primavera 2017
Quando e come potare il bosso
7 settembre 2018 § Lascia un commento
Arbusto sempreverde, molto longevo e rustico,
Buxus sempervirens, è classico elemento verde utilizzato per facilità di coltivazione e malleabilità nella potatura, per la realizzazione di siepi, topie o parterre nei giardini formali all’italiana e francesi.
Malgrado in questi ultimi anni sia stato preso d’attacco dalla piralide, la temibile farfallina che durante la fase larvale si ciba della pianta portandola alla morte se non si interviene tempestivamente (vedi apposito articolo sul trattamento da effettuare), continua ad essere un must molto apprezzato anche nei progetti dei giardini contemporanei dove spesso più esemplari mantenuti con sapienti potature con il loro naturale disegno sferico, sono raggruppati e declinati in varie taglie.
Il bosso, per mantenere la forma compatta e soprattutto per stimolare la produzione di nuovo fogliame al piede della pianta, necessita di due potature annuali che corrispondono a un taglio a primavera e un’altro a settembre.
Se la potatura deve essere effettuata su una siepe, come guida per il taglio diritto della parete verde occorre tendere una corda tra due paletti seguendone la lunghezza. Sia che si utilizzino cesoie a mano che un tosasiepi, si consiglia di iniziare dall’alto per terminare sui lati.
La potatura su esemplari singoli è consigliabile eseguirla esclusivamente con le cesoie per un taglio più netto e preciso.
Se seguite le fasi lunari le potature dovrete eseguirle con la luna calante!
Come prendersi cura di una pianta prelevata in natura
20 luglio 2018 § 5 commenti
Può capitare, durante una gita in campagna o per i boschi, di desiderare di portare via con se qualche pianta. Premesso che occorre essere certi di non fare danni appropriandosi di rarità botaniche, per tutte le altre abbiate l’avvertenza di prelevarle dal luogo di origine recando loro il minimo trauma possibile. L’ideale sarebbe prendere la pianta con tutto il pane di terra avvolto attorno alle sue radici, ma ció è possibile solo se si viaggia con una paletta nella borsa (visto che porto con me le cesoie potrei trovare posto anche per una paletta… ). Armati solo delle mani, afferrate il fusto della prescelta in prossimità della base e tirate, se fa resistenza lasciatela stare e tentate con un’altro esemplare.
Estratta la pianta dal terreno, avvolgete le radici in un fazzoletto di carta (nella borsa non dovrebbe mai mancare) e bagnate affinché rimangano umide. Se fattibile mettete il tutto in un sacchetto di plastica.
Appena potete, eliminate dalle radici la parte aerea della pianta lasciando una porzione di fusto di circa 10 centimetri comprensiva di almeno un nodo e inserite in un vaso contenente buona terra da giardino.
In questo modo la pianta concentrerà tutte le sue energie nello sviluppo delle radici piuttosto che nella produzione delle foglie e dei fiori.
Collocate il vaso in una zona all’ombra ma luminosa e tenete umido il terreno di coltivazione. Se l’operazione è andata a buon fine, in poco tempo dovrebbero comparire all’ascella del nodo le prime nuove foglioline. Attendete l’anno successivo per la messa a dimora in piena terra.
Utilizzate la stessa tecnica, con il primo passaggio dal vaso, anche per le piccole piante a radice nuda acquistate ai supermercati o nei Garden Center.
Ps: il frutto del mio bottino è qualche piantina di Campanula trachelium
Condizionare i fiori per le composizioni
21 febbraio 2018 § Lascia un commento
nelle composizioni dovrete condizionarli attraverso un procedimento tanto semplice quanto efficace. Procedete rinfrescando il taglio del gambo con una lama affilata ed eliminate tutte le foglie. I fusti cavi andranno tagliati in orizzontale al contrario di tutti gli altri che dovrete tagliare in obliquo, infine immergeteli in un secchio contenente acqua fresca per un periodo che può variare dalle 2 alle 8 ore.
Alcuni fusti particolarmente carnosi e pieni d’acqua oppure quelli che emettono latrice, possono essere cauterizzati immergendoli dapprima in acqua bollente e successivamente in acqua fredda.
La potatura di fine inverno
14 febbraio 2018 § 2 commenti
A febbraio il giardino è ancora in pieno riposo vegetativo,
in attesa del risveglio primaverile, è necessario provvedere ad effettuare le potature di fine inverno. ll periodo in cui procedere dipende dalle condizioni climatiche della zona. Se le temperature sono ancora troppo rigide, meglio aspettare gli ultimi giorni del mese o inizio marzo qando le giornate iniziano ad essere meno fredde e non ci sono gelate notturne. È importante che questo lavoro sia ultimato prima che la pianta inizi a germogliare.
Se è la prima volta che vi avvicinate a questo tipo di operazione, sarò necessario che prendiate le informazioni tecniche necessarie prima di procedere studiando testi di agronomia o affidandovi alle direttive di specialisti, evitate il fai da te soprattutto dettato dai suggerimenti di amici o contadini improvvisati. Per arbusti e piccoli alberi attenetevi alle regole di base ma fate attenzione perchè spesso a seconda delle varietà della specie occorre procedere il maniera differente, così è ad esempio per la rosa che si pota diversamente se è ricadente piuttosto che rampicante o arbustiva, antica o moderna. Oppure l’ortensia, quanti mi scrivono per capire come mai la loro pianta non produce più fiori? Nella maggior parte dei casi dipende da un scorretto intervento di potatura.
Se si ha a che fare con alberi ad alto fusto, meglio affidarsi ad un giardiniere esperto che possa realizzare l’intervento con le dovute accortezze tecniche e di messa in sicurezza. Se amate le vostre piante, non risparmiate sull’aiuto di un giardiniere professionista, ne assicurerete lunga vita. Tuttavia, il costo per i servizi di un giardiniere non è eccessivo, e da quest’anno potrete approfittare del “bonus verde”, per detrarre le spese per la sistemazione del verde sia privato che per i condomini.
Quest’anno farò un regalo al mio boscogiardino, voglio rendere produttivo un vecchio melo e dovrò abbattere due vecchi ontani pericolanti e mi affiderò quindi a dei professionisti!
seminare ora l’astranzia
6 febbraio 2018 § Lascia un commento
Se cercate una bella pianta
che sia robusta, adatta per le bordure e i gruppi misti, che cresca bene tanto al sole quanto all’ombra e produca fiori in abbondanza, coltivate Astrantia major comunemente conosciuta come astranzia.
È una pianta erbacea perenne dai particolari fiori rosa-verde o bianco-verde a seconda della varietà, che hanno petali a margine seghettato e restano belli anche quando sono secchi. Potete acquistarla nei vivai più forniti oppure online e provare invece a seminarla, meglio in autunno perché i semi necessitano di sentire il freddo per germinare, altrimenti siete ancora in tempo per sottoporli alla vernalizzazione, processo con il quale potete simulare ciò che avviene in natura. Seminate a febbraio l’astranzia in un vassoio di plastica, come quelli in cui sono vendute le verdure al supermercato e coprite con pellicola trasparente, aspettate 2 settimane prima di mettere il vassoio in frigorifero per altre 3-6 settimane per poi riportarlo fuori quando ormai a marzo la temperatura sarà di circa 18 °. Se i semi non dovessero germogliare, ripetete l’alternanza di caldo e freddo.
Dopo 6-10 settimane potete mettere la piantina a dimora in piena terra.
protezione delle piante in vaso
19 gennaio 2018 § Lascia un commento
Le piante in vaso
sono più sensibili agli sbalzi termici in quanto le radici sono meno protette e più esposte rispetto a quelle che crescono in piena terra.
Per contrastare i rigori invernali oltre a cospargere la superficie del terreno alla base del fusto con un abbondante strato di pacciamatura, fasciate il vaso con spessi teli di juta (potete utilizzare anche i vecchi sacchi delle patate) o di tessuto non tessuto, e prima di legare i teli inserite altre foglie per formare una sorta di intercapedine che svolgerà una funzione isolante. E’ una pratica utile a innalzare di almeno un grado la temperatura interna del vaso e al contempo preserva dal gelo quelli di materiale più delicato come ceramica e terracotta.
pacciamatura di felci
24 novembre 2017 § 2 commenti
Il fogliame secco reperibile in abbondanza nella stagione autunnale è un ottimo materiale utilizzabile come pacciamatura alla base delle piante, inibisce la crescita delle infestanti e preserva le radici tanto dalla calura estiva quanto dai rigori della stagione invernale. Inoltre sottoposto all’azione degli agenti atmosferici si trasforma lentamente in ottimo humus.
Le foglie di felce sono tra le più apprezzate, diffuse in quasi tutti i boschi, offrono una perfetta copertura invernale poiché si decompongono più lentamente per via della lignina presente all’interno della loro struttura che permette ai fusti di rimanere rigidi. Lo strato di pacciamatura formato dalle foglie secche di felce è in grado di sostenere la brina che provoca dannose incrostazioni di ghiaccio sulle piante e la particolare conformazione ne evita il compattamento favorendo la circolazione dell’aria.