Ghirlanda di luppolo
9 settembre 2015 § 8 commenti
Avevo tentato la coltivazione del luppolo,
ma niente, la piantina acquistata non ce l’ha fatta, forse troppo debole, è stata soffocata dal bosco…
Ma la settimana scorsa, in vacanza due giorni in Piemonte dai mie genitori, percorrendo un tratto di statale in piena campagna ecco all’improvviso occhieggiare qualche cono di luppolo!!!!
Viaggio sempre con le cesoie in macchina , ormai lo sapete, quindi mi sono affrettata a fare una bella scorpacciata di materiale con l’intenzione di creare una ghirlanda.
INGREDIENTI:
– Tralci di Humulus lupulus, luppolo femminili
– Base di Clematis vitalba (come preparata qui)
– Fil di ferro da fiorista
– Corda per appendere
Sulla solita base di Clematis vitalba intrecciata, ho semplicemente attorcigliato i lunghissimi tralci di luppolo facendo attenzione a non sgualcirne i bei fiori che si trovano raggruppati alle ascelle fogliacee, in realtà sono le brattee che costituiscono la caratteristica infiorescenza a forma a cono! Fissateli in qualche punto con un po’ di fil di ferro da fiorista e legate un po’ di coda alla base per appendere l vostra ghirlanda. Se volete qualche pianta per creare decorazioni dovrete acquistarne almeno due accertandovi che siano di sesso diverso, il luppolo infatti è una pianta dioica e porta infiorescenze femminili e maschili su individui separati. Se volete saperne di più avevo scritto qualcosa in questo post. Anche quando saranno essiccati, i coni del luppolo saranno egualmente interessanti, staccate solo le foglie che risulteranno troppo accartocciate.
Dai tralci più spessi ho ricavato qualche talea come descritto qui, lo so, non è il periodo giusto ma tentare non nuoce!
Con pochi coni invece ho realizzato una piccola ghirlandina per salutare il mese di settembre, ma questa l’avevate già vista!
DIY: wreath with clematis seeds
7 ottobre 2014 § 20 commenti
Per chi ama disporre delle piante del proprio giardino
anche per creare composizioni floreali, la clematide fornisce prezioso materiale in ogni stagione. Dalla potatura, necessaria per alcune varietà, potete ricavare lunghe liane utili per realizzare la base di alcune ghirlande, i fiori sono il più eclatante e scontato soggetto delle decorazioni ma forse non avete mai pensato di utilizzarne i semi che in autunno assumono interessanti sembianze dall’aspetto piumoso.
E’ stato Massimo Mazzoni, amico vivaista specializzato in clematidi, a suggerirmi il loro uso per le composizioni autunnali. Ho unito i semi della Clematis vitalba che prepotente invade i boschi di tutta la nostra penisola alle infiorescenze appassite che virano al verde acido dell’Hydrangea arborescen ‘Annabelle’ per creare una ghirlanda che non teme il trascorrere del tempo in quanto fatta con elementi già parzialmente essiccati.
“Finito l’entusiasmo dei colori sgargianti, di solito viene lasciato alle spalle ogni sforzo che le clematidi nel loro percorso primaverile-estivo, hanno fatto per deliziarci. Non conviene perdere l’attenzione però, perché le sorprese non finiscono mai. L’Autunno e l’Inverno non sono da meno in quanto ad importanza. Gli occhi più attenti sapranno godere anche di quei momenti in cui le ricche fioriture saranno solo un ricordo. Caduti gli ultimi residui dei fiori, inizia il processo di maturazione dei semi. I semi delle clematidi sono acheni che una volta arrivati a maturazione, vengono dispersi nell’ambiente per opera del vento, un po’ come i soffioni classici del tarassaco. Spesso però rimangono sulla pianta e col passare del tempo quelle verdi chiome assumeranno colorazioni argentee dall’aspetto piumoso. Per questo, spesso e soprattutto nel caso della Clematis vitalba, si usa chiamarle “barbe di vecchio”. Adornano la pianta dall’Estate all’Inverno e prima che avvenga la dispersione, potrebbe saltar fuori l’idea di utilizzarli per delle composizioni.
La clematide non se ne avrà a male, e una volta recisi si potrà sfruttare la loro rotondità per riempire spazi vuoti. Lo stelo, più o meno lungo servirà a dare movimento alla composizione. Ed il loro colore, verde se la raccolta sarà precoce o grigiastro dai riflessi argentei talvolta dorati se verranno raccolti maturi, donerà quel tocco di importanza in più che non guasta mai. Insomma, potrebbero essere d’aiuto per qualsiasi occasione in cui l’abilità manuale riesca ad essere creativa.
Perché non farci un pensierino?”
Testo by me and Massimo Mazzoni.
for beautiful pics
8 febbraio 2013 § 20 commenti
ingredienti:
boccioli e fiori di Rosa Banksia alba plena
corona di Clematis vitalba
luce q.b.
creatività q.b.
fondo chiaro
fondo scuro
buona macchina fotografica possibilmente reflex o bridge
buona ottica
esecuzione:
creare con estro e fantasia una corona intrecciando le flessuose liane della Clematis vitalba ed appuntarvi i fiori della Rosa Banksia alba plena. Prove di sfondo e ricerca della luce giusta. Scatto in modalità “manuale”, regolazione tempo e diaframmo… bilanciamento del bianco, troppa luce? poca? forse meglio spostare la corona, mettere a fuoco le foglie in primo piano o l’intero soggetto?
Per realizzare una bella fotografia occorre miscelare bene diversi ingredienti, è necessario sviluppare l’osservazione, è tecnica, ma soprattutto cuore, testa e passione. Prima ancora dello scatto è importante definire l’idea, individuare il soggetto, ci vogliono tempo e fatica, studio e applicazione.
Per gli appassionati di fotografia e i blogger che desiderano migliorare la propria tecnica compositiva, segnalo un’ottima opportunità con il workshop di photostylist di Gianlidia Tonoli e Tiziana Arici che si terrà il 24 febbraio 2013 a Gardone Riviera. Due professioniste che hanno unito le proprie competenze per un’intensa giornata di studio nella quale apprendere come ottenere immagini dal forte impatto emotivo e sviluppare al meglio le proprie capacità.
Il corso si terrà nella bellissima location Country House Premignaga, immersi nella natura più bella che abbraccia tutto il lago, ospiti di Daniela, che ci accoglierà con calore e simpatia in questo angolo di paradiso.
Piatto ricco… c’è sempre qualcosa da imparare, chi viene con me?
Per informazioni ed iscrizioni:
Photostyilist Workshop
www.gianlidiatonoli.com
www.tizianarici.com
Giato Salò
intrecci utili
15 novembre 2010 § 8 commenti
Il bosco ci offre spesso buon materiale
da utilizzare per realizzare oggetti per il giardino ed il decor.
Unendo utile al dilettevole si possono aiutare i nostri boschi liberandoli dalle liane di Clematis Vitalba che avvolgono spesso gli alberi e sono causa di danni sia come infestanti sia perché il loro intreccio in inverno consente alla neve di fermarsi appesantendo la struttura degli alberi fino alla rottura dei rami.
Se arriva in giardino la Vitalba sarà dura da combattere. L’unico sistema naturale consiste nello sradicare le sue forti radici e porre molta attenzione a non passarvi con il decespugliatore. Ogni pezzetto tagliato radica velocemente e da origine ad una nuova piantina.
In questo periodo che gli alberi sono spogli, individuiamo facilmente la Vitalba. Tagliamo una lunga liana vicino alla base, all’incontro di un nodo, tiriamo cercando di non romperla, anche se sottoposta a torsione non si spezzerà.
Avremo molti metri di ottimo materiale da intreccio. La Vitalba è molto duttile nella lavorazione, è sempre stata usata per costruire ceste e panieri, in passato si adoperavano le resistenti liane come corde in sostituzione di quelle di canapa, più pregiate e costose.
Possiamo semplicemente intrecciarla partendo col formare un cerchio, attorcigliandovi in modo regolare più giri di vitalba otterremo delle corone da usare al “naturale” o che forniranno la base per altre applicazioni.