Filadelfo o Fiore d’Angelo
24 giugno 2016 § 5 commenti
Il nome con il quale è comunemente conosciuto il filadelfo
è “fior d’angelo” o “petto d’angelo” o come tanti chiamano “fior d’arancio” per la somiglianza forse alla zagara. E’ un arbusto molto comune nei giardini d’antan e in quelli più recenti i cui proprietari hanno provveduto a riprodurlo da talea, metodo che assieme alla semina ne assicurano la facile continuazione della specie che ne conta circa 50 diffuse su gran parte del globo.
La più profumata e coltivata, è la varietà Philadelphus coronarius, spontanea anche nei boschi e nelle radure d’Italia di cui nel tempo sono stati selezionati alcuni ibridi tra i quali i più apprezzati presentano fiori a petali doppi P. coronarius ‘Flore Pleno’ o foglie marginate di bianco P. coronarius ‘ Variegatus’. La nascita di molti ibridi si deve anche al lavoro di un famoso vivaista attivo nella seconda metà dell’800, Monsieur Victor Lemoine, celebre anche per aver selezionato alcuni dei lillà più belli. I suoi incroci diedero vita a piante con caratteri molto apprezzati e sono ancora disponibili in molti vivai specializzati in arbusti. Il filadelfo è una pianta rustica che non necessita di alcuna cura o di concime, e resiste tanto al sole quanto all’ombra, all’umido e al secco e se volete contenerlo, lo dovrete potare subito dopo la fioritura perché i fiori si sviluppano sulla vegetazione che si forma nell’anno precedente. Rimuovete regolarmente il legno più vecchio alla base del fusto, per stimolare la crescita di nuovi getti e favorire al contempo la circolazione dell’aria.
da Vivere Country maggio 2016