Gli zoccoli del giardiniere

6 ottobre 2015 § 18 commenti

Prima dell’avvento della plastica e del caucciù,
le calzature dei giardinieri erano realizzate in legno, eccellente materiale che isola dall’umidità e dal freddo. Gli zoccoli, sabot per i francesi clogs per gli anglosassoni, erano fabbricati da abili artigiani specializzati, presenti dove il legname abbondava, le essenze più utilizzate erano olmo, faggio o betulla oppure più ricercate come il noce o quelle di alcuni alberi da frutto tra cui melo, pero o ciliegio.

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Before the advent of plastics and rubber, gardeners’ footwear were made of wood, excellent material that isolates from moisture and cold temperatures. Clogs for the Anglo-Saxons, sabots for the French, they were manufactured by skilled specialized craftsmen present where timber was abundant, the most used species were elm, beech and birch or more precious ones such as walnut or those of some fruit trees including apple, pear or cherry.

zoccoli del giardiniere

Tutto questo panegirico per raccontarvi che da quando ho acquistato il mio primo paio di zoccoli non li ho più abbandonati. Anche se il primo approccio è stato di ordine estetico (mi piacciono assai) ne ho apprezzato in seguito la comodità e soprattutto hanno risolto il problema dei piedi freddi! Quando ero ragazzina erano tanto in voga, qualcuno forse ricorda i mitici Meacci?

La moda spesso rispolvera e rinnova vecchie glorie e così anche gli zoccoli hanno riconquistato da qualche anno le passerelle e sono di grande attualità, non solo come must per l’estate; abbinati a calze di tutto rispetto come quelle di Bonne Maison, diventano un accessorio perfetto anche per la stagione invernale a patto di scegliere, per i più freddolosi come me, i classici modelli con tomaia in pelle chiusa sulla punta.

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All this panegyric to tell you that since I bought my first pair of clogs I have not abandoned them any more. Although the first approach was to their aesthetic (I like them a lot!) I then began to appreciate their comfort and most of all I solved with them the problem of my cold feet! When I was a teenager they were fashionable, does anyone remember the legendary Meacci?

Fashion often dusts and renews old glories and so clogs have regained for some years walkways and are now very topical, not only as a must for the summer; matched with respectable socks such as those of Bonne Maison, they become a perfect accessory for the winter season provided, for who’s sensitive to cold like me, the classic models with leather uppers closed at the tip.

zoccoli Ugg Abbie

Ugg

Sono gli stessi che utilizzo quotidianamente anche quando visito giardini, certo non posso addentrarmi nei sentieri impervi ma ho imparato a calibrare i passi. I miei primi zoccoli sono firmati da Ugg, brand australiano divenuto celebre per gli stivaletti in pelle e pelliccia di pecora, il modello Abbie è comodissimo, dotato di un plantare rivestito in lana di pecora che anche in estate dona confort e protegge la pelle del piede dallo sfregamento con il legno. Vestono piuttosto stretto quindi li ho presi una taglia più grande della solita. Per praticità e perchè altrove non avrei saputo dove trovarli nella mia provincia, li avevo acquistati sul web, ora sono usciti di produzione ma ancora qualcosa si trova su ebay.

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I use them every day even when I visit gardens, I certainly avoid rough paths but I learned to calibrate my steps. My first clogs are signed by Ugg, an Australian brand become famous for leather boots and sheep fur, the Abbie model is very comfortable, with a foot clad in sheep’s wool that even in summer gives comfort and protects the skin of the foot from rubbing against the wood. They fit pretty tight so I took them a size larger than usual. For practialiity and since I did not known where to find them in my province, I bought them on the web. They’re out of production now, but some pairs are still available on ebay.

clogs Hasbeen

Hasbeens

funghetto

Colombina al verderame

Quest’anno, dopo averli ammirati tanto sulle pagine delle riviste e su Instagram, ho poi comperato anche i famosissimi zoccoli svedesi Hasbeens, eccoli qui, scelti in un modello molto glamour. L’uso in giardino non è consigliato, ma rispecchiano il mio stile naturale in linea con la filosofia dell’azienda che li produce dal 2006 su modelli originali anni 70, realizzati in pelle ecologica e legname di alta qualità.

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This year, after having so much admired them in magazines and on Instagram, I eventually bought the famous Swedish Hasbeens clogs, here they are chosen in a very glamorous model. The use in the garden is not recommended, but they reflect my natural style along with the philosophy of the company that produces them since 2006 on the original models of the 70s, they’re produced in ecological leather and high quality timber.

clogs Lotta From Stockholm

Lotta From Stockholm

Ho poi deciso di darmi alle spese folli ed ho fatto il bis con un’altra azienda del nord europa, Lotta From Stockholm, questa volta con tomaia chiusa sulla punta e comodo laccio sul retro. Entrambe i modelli dei due brands svedesi vestono piuttosto giusto, ma ho preferito su suggerimento di una nuova conoscenza di ig, ordinare la mia taglia abituale (37, acquistata qui) e portarli con calze più spesse per fagli prendere la giusta forma.

Gli Hasbeens sono più curati con una linea elegante mentre i Lotta sono spartani e cosa molto apprezzata, più economici. Vi confesso che per gli acquisti aspetto sempre i saldi e per un po’ adesso i miei piedi sono ben calzati e vestiti!

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I then decided to give me the spending spree and did an encore with another company in northern Europe, Lotta From Stockholm, this time with closed tip and comfortable strap on the back. Both models of the two swedish brands wear quite right, but I followed the advise of a new ig acquaintance and ordered my usual size (37, bought here) and put them on with thicker socks in order to make them assume the right form.

The Hasbeens are cured with an elegant line while Lotta are spartan and less expensive, which is greatly appreciated. I confess that for shopping i always wait for sales and now and for a while my feet are well dressed and “shod”!

 

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erbe da prebuggiun

8 aprile 2014 § 6 commenti

“L’amore per la natura deve essere universale,
non solamente per l’uomo; ogni animale ha diritto alla sua vita libera, ogni pianta è amica, non basta semplicemente abbeverarci alla sua bellezza. 
Un meraviglioso dono che deve essere custodito e curato con amore”.(1)

(1)libera trascrizionedi un pensiero di Libereso Guglielmi

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” The love of nature has to be universal ,
not only for humans; every animal has a right to its own free life, every plant is a friend. We cannot only enjoy its beauty. A wonderful gift that should be treasured and cared for with love. ” (1)

(1) free transcription from a thought of Libereso Guglielmi

prebuggiun

Era uso comune le sere di primavera fare un pasto a base di prebuggiun. L’orto era un lusso che si poteva permettere solo chi aveva un pozzo che portava acqua nel proprio terreno e le verdure se non raccolte direttamente nei campi venivano acquistate dagli ortolani. Le donne e le bambine si recavano allora nei prati e nelle rive de “il cian” in località Costa o nei luoghi più umidi dove sapevano di poter trovare il cresciun, verso i piani di Celle, “sotto-caniggiu” vicino al ruscello. Riempivano i loro grembiuli, ben attente ad arrivare sul posto prima della vicina di casa per raccogliere le erbette più buone. Giuseppina, Caterina, Rosetta, rammentano l’abbondanza delle erbe selvatiche commestibili, il decespugliatore non era ancora arrivato, l’erba si tagliava sovente e con la falce a mano per tenere i campi sempre puliti e produttivi. Le buone erbe avevano il tempo di crescere ed ingrossare le radici grazie anche alle piogge che cadevano un tempo più copiose. Nel ricordo e salvaguardia di questa antica tradizione il Comune di Celle Ligure certifica il PREBUGGIUN cellasco distinguendolo dalle altre realtà territoriali. Il suo nome è identificato dalla trascrizione della fedele pronuncia dialettale e 7 sono le erbe spontanee che lo compongono.

Per le peculiarità territoriali, climatiche e di composizione del terreno in generale più ricco di azoto, nelle campagne delle prime alture cellesi si trovano più comunemente le seguenti piante commestibili:

Tra le erbe maggiormente diffuse troviamo il gattalerve (Reichardia picroides) e il couetto (Silene vulgaris). Entrambe molto apprezzate in quanto stemperano il gusto più forte delle altre erbe e la loro presenza aumenta in proporzione, la bontà della preparazione culinaria.

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It was common practice in spring to do evening meals based on ‘prebuggiun’. The vegetable garden was a luxury that only those owning a shaft carrying water to their soil could afford and vegetables, if not collected directly in camps, were purchased by gardeners. Once women and girls were going to the fields and along the banks of the ” cian” in a village called Costa or in damp places where they knew they could find the ‘cresciun’, towards Piani of Celle, “sotto-caniggiu” by the stream. They used to fill their aprons, very eager to arrive on the scene before their neighbors in order to collect the best herbs. Giuseppina, Caterina and Rosetta recall the abundance of edible wild herbs, the brush cutter didn’t exit yet, the grass was cut often and by hand with a scythe to keep the camps clean and always productive. The good herbs had time to grow and swell their roots also thanks to the rains that used to fall more abundant. In memory and safeguard of this ancient tradition the municipality of Celle Ligure certifies the ‘prebuggiun’ of Celle distinguishing it from that from other territories. Its name is identified by the faithful transcription of its dialect pronunciation and 7 are the wild herbs that compose it.

For territorial, climatic and soil composition specifics in general richer in nitrogen, in the countryside of the foothills of Celle are most commonly found the following edible plants:

Among the most widely used herbs we find the ‘gattalerve’ (Reichardia picroides) and the ‘couetto’ (Silene vulgaris). Both mostly appreciated for their diluting the stronger taste of other herbs and because their presence increases in proportion the goodness of the culinary preparation.

tavola botanica prebuggiun copia

boraxe – Borago officinalis

marva – Malva sylvestris

armuassa – Raphanus raphanistrum

gattalerve – Reichardia picroides 

pimpinella – Sanguisorba minor 

couettu – Silene vulgaris 

crescion – Sonchus oleraceus

Il mazzetto prende il nome, specialmente nelle terre circostanti il genovesato, di preboggiòn, (in dialetto leggesi prebuggiun). Per alcuni il preboggiòn si identifica con una pietanza in particolare, una minestra o il misto cotto di verdure. Il nome ha diverse interpretazioni etimologiche alcuni ne fanno derivare il significato dalla storpiatura del termine pe-bouggî, per-bollire, una credenza popolare racconta invece che in epoca di crociate, alcuni valorosi si occuparono di reperire erbe spontanee per curare il condottiero Goffredo di Buglione Da qui pe- buggiun. Raccolto principalmente dalle donne di casa, da inizio ‘800 ha fatto la comparsa sui mercati cittadini portato dalle besagni-e, venditrici di ortaggi provenienti dalle più fertili terre del Bisagno. In dialetto ligure il negozio di frutta e verdura è chiamato besagnino e ancor oggi su qualche banco dell’antico mercato Orientale situato nel cuore del capoluogo ligure, si possono trovare i caratteristici mazzetti misti di erbe di campo costituiti secondo la disponibilità del luogo di raccolta e la stagione.

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The bunch takes, especially in the lands surrounding Genoa, the name of ‘preboggiòn’ (prebuggiun as read in the local dialect). For some people the ‘preboggiòn’ is identified with a particular dish, a soup or a mix of cooked vegetables. The name has various etymological interpretations, some people make derive its meaning from the mispronunciation of the word ‘pe-bouggî’  to-boil, one popular belief says instead that in the era of the Crusades, some valiant occupied in finding herbs to cure their leader Goffredo di Buglione, from this ‘pe-buggiun’ (for Buglione). Collected mainly by the women of the house, from the beginning of ‘800 it made ​its appearance on the city markets carried by the ‘besagni-e’ citiz, women selling vegetables from the most fertile lands of the Bisagno. In the Ligurian dialect the shop of fruits and vegetables is still called ‘besagnino’ and even today on some stands of the ancient  market Orientale, located in the heart of Genoa, it’s still possible to find the characteristic bunches of mixed field herbs made ​​according to the availability of the place of collection and the season.

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Libretto prebuggiun scaricabile qui

Questo fine settimana si è svolto nel Comune di Celle Ligure il corso sul riconoscimento delle erbe di campo organizzato dall’ufficio agricoltura. Accompagnati da Simonetta Chiarugi, quasi cento partecipanti hanno avuto modo di riappropriarsi del sapere della tradizione e al termine del percorso è stata offerta la possibilità di degustare con prelibatezze culinarie il prezioso raccolto.

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Last weekend in the town of Celle Ligure took place a workshop on the recognition of the wild herbs organized by the agriculture office. Accompanied by Simonetta Chiarugi, almost one hundred participants were able to regain possession of the knowledge of the tradition and at the end of the workshop had the chance to sample with culinary delights the precious crop.

andar per erbette

23 aprile 2013 § 17 commenti

le piogge abbondanti di questi ultimi giorni… mesi
hanno creato le condizioni ottimali anche per la crescita delle buone e sane erbe di campo.
E’ questo il momento giusto per andare a raccoglierle

 

mazzolino prebuggiun

“Le buone erbette nascono in primavera, dopo le abbondanti piogge, quando i caldi raggi solari fanno germinare le semenze rimaste tutto l’inverno sul terreno e le specie perenni ricacciano i nuovi germogli. Si sviluppano le prime rosette fogliari ricche di proprietà nutritive e terapeutiche e dalla consistenza più tenera. Si cercano anche all’inizio dell’autunno, dopo la pausa estiva, quando le temperature si abbassano e ancora una volta si offrono le condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo delle piantine…”4 erbefrittata prebuggiun

“…Crescono negli incolti, nei terreni ricchi di sostanze nutritive, nei prati concimati, ai margini delle strade o dei sentieri, e sfruttano ogni più piccola fessura tra le rocce,negli orti o nei campi. Il luogo idoneo dove coglierle dovrà essere il più lontano possibile da zone con inquinamento industriale, da strade di grande traffico o da campi irrorati con pesticidi ed erbicidi. Più facile forse trovare le erbette da prebuggiun nella cosiddetta riva, la scarpata erbosa tra due piani agricoli, mantenuta pulita attraverso frequenti sfalci eseguiti normalmente a mano. La raccolta delle erbe va fatta preferibilmente di mattina, quando la rugiada se n’è andata e il sole ancora non brucia. Essa inoltre deve garantire il rispetto e la salvaguardia della specie, evitando di estirpare la radice e cercando invece di prendere, torcendo con le mani, le foglie da più piantine della stessa varietà per non affaticare il vegetale nella produzione di nuovi germogli. Lo stadio vegetativo iniziale è spesso più difficile da individuare ma è quello utilizzato nelle preparazioni culinarie. Utilizzare dunque solo quelle che si conoscono molto bene: si comincia magari con due o tre varietà, tenendone in osservazione qualche altra. Con il tempo e la costanza si potrà poi comporre l’intero prebuggiun.”

da Sette Buone Erbe Cellasche, il Prebuggiun della Tradizione – di Simonetta Chiarugi, disegni Libereso Guglielmi – ed. Comune di Celle Ligure

andiamo assieme a raccoglierle per fare anche una semplice e gustosissima frittata? vi regalo il libretto che ho scritto per il Comune di Celle Ligure, potete scaricarlo in versione completa, lo trovate qui.

copertina_libro_prebuggiun_def

la settima erba

21 settembre 2012 § 22 commenti

raccolta fresca in mattinata
posso ora aggiungerla al mio mazzetto di prebuggiun

prebuggiun= mazzolino di erbe di campo commestibili

Sette sono le erbe che compongono il prebuggiun cellasco, sette sono tra quelle che più comunemente si trovano nei campi, nei prati e nelle rive delle nostre alture.

All’appello:

Borago officinalis
Malva sylvestris
Raphanus raphanistrum
Reichardia picroides
Sanguisorba minor
Silene vulgaris
Sonchus oleraceus

Particolari condizioni climatiche con escursioni termiche agevolate dal vento fresco di tramontana, un giusto grado di umidità e un terreno prevalentemente azotato, residuo delle coltivazioni agricole succedutesi nel passato, favoriscono la nascita e lo sviluppo di alcune erbe commestibili la cui miscellanea costituisce un perfetto equilibrio di sapori.

Dopo le prime piogge di settembre qualcosa per i campi sta crescendo, presto saranno disponibili i nuovi teneri germogli delle erbe da prebuggiun. Se un tempo erano necessità alimentare ora sono curiosità gastronomica che si traduce in ricette legate alla tradizione o rielaborate in chiave moderna.

Una filiera si sta costituendo per salvaguardare l’antica memoria contadina e si è appena conclusa la stesura del libro “Sette Buone Erbe Cellasche, il prebuggiun della tradizione…” che ne racconta storia, curiosità, valenze erboristiche e culinarie. Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare alla stesura dei testi e alla realizzazione delle immagini fotografiche per questa pubblicazione in edizione limitata  che l’Amministrazione di Celle Ligure devolverà a tutela del suo territorio e come auspicio di nuova valenza commerciale.

Presentazione ufficiale sabato 29 settembre ore 10,30 presso SPAZIO INCONTRI all’interno della mostra ortoflorovivaistica, Fiori Frutta Qualità, che si svolgerà i prossimi 29-30 settembre a Celle Ligure (SV). Il libro sarà donato a tutti i presenti!

Ospite illustre Libereso Guglielmi che con i suoi disegni ha impreziosito il testo.

La flower designer  Betti Calani inoltre delizierà il pubblico con una dimostrazione di un’ originale decorazione con le erbe da prebuggiun.

Ricordo infine che nella stessa giornata, qualche regione più in la… Gianlidia Tonoli, vi insegna come utilizzare le piante spontanee dei campi e dei boschi in un Workshop dedicato alla natura e allo stile ShabbyChic.

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