cosa seminare in vaso a gennaio
29 gennaio 2016 § 13 commenti
I giardinieri impazienti
che vogliono avviare qualche semina sfidando gli inevitabili colpi di freddo di gennaio e febbraio, possono procedere all’operazione direttamente nei vasi sul balcone.
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Impatient gardeners who want to start planting defying the inevitable rigors of January and February may proceed to the operation directly on the pots on their balcony.
Anche se di pazienza ne ho tanta, quest’anno voglio portarmi avanti ed ho così deciso di avviare le mie semine direttamente sul davanzale di casa così che ad aprile /maggio io possa far conto su piantine già ben formate e sufficientemente robuste per affrontare il trapianto in piena terra nel mio bosco-giardino. Sto aspettando i semi che mi arriveranno dal SOL 2015, lo scambio amatoriale tra appassionati di tutto il mondo al quale partecipo con grande entusiasmo da tre anni.
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Even if I’m very patient, this year I want to bring my works forward and so I decided to initiate my own sowing directly on my windowsills, so that in April/ May I’ll get to rely on small plants already well-formed and robust enough to face the transplant in the ground in my woodland garden. I’m waiting for the seeds that I’ll gather from SOL 2015, the exchange between amateur enthusiasts coming from all around the world to which I’ve been participating with great enthusiasm for the past three years.
Nei vasi sul balcone potete coltivare fiori ma anche piccoli frutti, come la fragola di bosco che si adatta a vivere in poco spazio e richiede minime cure in cambio di un’abbondante produzione protratta da maggio fino a ottobre purché siano seminate varietà rifiorenti come Fragaria vesca ‘Reine des Vallées’, dalla forma allungata e Fragaria vesca ‘Baron Solemacher’ più tondeggiante.
Ho scelto una cassetta da 60 centimetri di lunghezza, così che le radici possano svilupparsi per bene, ovviamente in materiale plastico, leggera e non deteriorabile.
Ho sostituito i vecchi vasi color terracotta che completano le mie finestre con affaccio sul vicolo, con le cassette della linea roxanne di VECA dotate di sottocassetta che trattiene l’acqua in eccesso ed è comoda soprattutto quando sotto casa c’è passaggio continuo di pedoni. Sono di colore grigio antracite con una particolare finitura opaca che si integra con la ringhiera che le ospita e che per l’occasione ho pensato bene di ridipingere dopo averne eliminato la ruggine.
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In balcony planters, you can grow flowers but also small fruits, such as wild strawberries that adapt to living in a small space and require minimal care in exchange for an abundant production, lasting from May until October, just make sure to seed remontant varieties like Fragaria vesca ‘Reine des Vallées’, with an elongated shape and Fragaria vesca ‘Baron Solemacher’ more roundish.
I chose a 60cm length planter, so that the roots can grow well, in a light-weighted, non-perishable plastic material, obviously. I replaced the old colored clay pots that used to complement the windows overlooking an alley, with planters of the line Roxanne by VECA, provided with saucers to contain the exceeding water, useful especially when there’s a continuous passage of pedestrians under your balcony. The color is anthracite gray with a special matte finish that well matches with the rail housing them and that, for the occasion, I decided to repaint after having got rid of all the rust.
Sul fondo del vaso ho messo uno strato di argilla espansa e ho riempito con un miscuglio di buona terra da giardino, torba e sabbia. Non so voi, ma io sono piuttosto smemorata quindi ho preparato un’etichetta per identificare le diverse specie ed ho diviso il vaso in tre settori, tanti quante sono le varietà da seminare utilizzando due segmenti di legno provenienti da una vecchia canna sottile che serviva da tutore a qualche rampicante.
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On the bottom of the planters I put a layer of expanded clay and I filled with a mixture of good garden soil, peat and sand. I don’t know about you, but I’m pretty forgetful so I prepared a label to identify the different species and I split the pot into three sectors, as many as the varieties to be sown, using two wood segments from an old thin reed previously employed as tutor for some climbing plants.
Prima di seminare ho bagnato per bene il terriccio con un vaporizzatore (perfetto anche quello usato per lo stiro) e ho fatto scivolare dalla mano i semi cercando di distanziarli. Dopo aver passato una spolverata di terra, ho ricoperto con una pellicola trasparente il vaso facendola aderire bene ai bordi in modo da creare un ambiente umido, favorevole alla germinazione.
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Before sowing I wet the soil thoroughly with a vaporizer (perfect also the one used for ironing) and I slid the seeds out of my hand trying to outdistance them. After sprinkling around some soil, I covered with plastic wrap the planter making it adhere well to the edges in order to create a moist environment conducive to germination.
Oltre alle fragoline di bosco ho seminato i tagete, graziosi fiorellini che sono ottimi vicini di casa di molte colture in quanto le loro radici sviluppano delle sostanze in grado di contrastare i nematodi, parassiti infestanti del terreno che pungono e succhiano i tessuti della pianta iniettando pericolosi virus. Nell’ultima porzione hanno trovato posto i semi di Alcea rosea, lascerò si sviluppino per bene per trapiantarla poi nel mio bosco-giardino, mentre tagete e fragoline continueranno a vivere nella cassetta sul balcone.
Potete anche seminare:
• Calendula
• Cleome
• Consolida
• Cosmos
• Digitalis
• Fiordaliso
• NIgella
• Scabiosa
In circa due, tre settimane dovrebbero comparire le prime foglioline, iniziate gradatamente a togliere la pellicola fino a che le giovani plantule non avranno preso vigore.
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In addition to the strawberries I sowed marigolds, pretty flowers that are good neighbors of many crops since their roots develop substances capable of counteracting the nematodes, soil weed pests that bite and suck the plant tissue by injecting dangerous virus. The seeds of Alcea rosea found a place in the last portion, I will leave them to develop well before transplanting them in my wood-garden, while marigolds and strawberries will keep on living in the planter on the balcony.
You can also sow:
• Calendula
• Cleome
• Consolidate
• Cosmos
• Digitalis
• Cornflower
• Nigella
• Scabiosa
In about two or three weeks the first leaves should appear, gradually start to remove the plastic wrap when the young seedlings will have gained vigor.
Shabby chic in the garden for you
19 luglio 2013 § 21 commenti
Lo stile Shabby Chic
prende spunto dal tipo di decorazione utilizzato nei cottages Inglesi dove si mescolano armoniosamente oggetti ed arredi usurati e sbiaditi dal tempo. Amato da chi ricerca una vita rilassata e libera da schemi decorativi, è il risultato di un insieme informale ed elegante, un’eclettica combinazione di stili da quello nordico scandinavo a quello opulento dei castelli francesi o quello semplice ed essenziale tipico degli Shakers americani, che si pone come alternativa proposta di arredo.
Affascinata da questo stile è stato per me naturale trasferire nel verde i suoi fondamenti per vivere bene e a mia misura lo spazio in giardino dove ho potuto applicare la mia creatività in perfetta sintonia con lo spirito Shabby Chic. E’ facile che il web metta in contatto persone con stessi interessi ed affinità, è successo così con Sarah Tognetti, mente creativa e grande esponente e divulgatrice di uno stile che negli ultimi anni ha conquistato anche tanti italiani perché Shabby chic non è una moda o una tendenza di arredo ma una particolare interpretazione del vivere.
Dall’unione delle nostre passioni e competenze nasce Shabby Chic in the Garden, dove si incontrano stile shabby e giardino all’insegna di uno stile di vita che amiamo e che ci rappresenta.
Il nostro primo progetto insieme, “Shabby Chic in the Garden”, avrà luogo il 21 e 22 Settembre nella splendida cornice del Ganci Farm – Celle Ligure (Savona). Metteremo a disposizione le nostre competenze e forniremo le basi per poter realizzare lavori di piccola falegnameria. Tecnica, materiali e strumenti, che prevedono anche l’uso del seghetto alternativo, saranno utili in questo primo progetto per costruire una mensola da utilizzare in casa o in giardino. Imparerete come decorarla seguendo i dettami dello stile Shabby chic e come accelerare il processo di invecchiamento su vasi in terracotta, pietra o cemento.
Per maggiori informazioni contattate:
• simonetta_chiarugi@libero.it
• sarahtognetti@yahoo.it
Shabby chic in the garden 2013
25 giugno 2013 § 19 commenti
Dall’incontro di due blogger e dalle loro passioni
nasce un corso dedicato al Shabby chic e al giardino all’insegna dei fondamenti cardine che tanto fanno apprezzare uno stile che si propone non solo come tendenza di arredo ma soprattutto come particolare interpretazione del vivere.
“Quando in poco tempo nasce un’amicizia profonda, corredata da tanto feeling e stima reciproca si deve sempre ringraziare il destino”
Questo ha scritto Sarah nell’ultimo post del suo tanto conosciuto, amato ed affermato blog Shabby Chic Interiors, uso le sue stesse parole perché corrispondono anche al mio pensiero nei suoi riguardi. Dalla nostra amicizia ha preso forma l’idea di realizzare un corso dove mettere a disposizione esperienze e tecniche apprese e affinate negli anni per un piccolo progetto di falegnameria che prevede l’esecuzione di una mensola;
partendo da semplici tavole di legno, imparerete ad usare il seghetto alternativo per sagomare i reggimensola, apprenderete trucchi e utilizzerete strumenti per assemblare le parti che la compongono. A completare, invecchierete un vaso in terracotta per integrare alla perfezione allo stile Shabby , gli arredi da giardino di nuova produzione.
Un corso creativo e istruttivo in una location di grande fascino sospesa tra mare e campagna.
Cosa? Realizzeremo un progetto di piccola falegnameria finito la tecnica shabby, per la casa o per il giardino.
Quando? Sabato 21 e domenica 22 Settembre (sono due corsi uguali, dovete solamente decidere se iscrivervi nella giornata di sabato oppure in quella di domenica).
Dove? In una location strepitosa, il Ganci Farm, sulle alture di Celle Ligure (Savona) dove la natura sembra tuffarsi direttamente nel blu del mare.
Per maggiori informazioni scrivete una e-mail a:
- simonetta_chiarugi@libero.it
- sarahtognetti@yahoo.it
Gazing Globe Shabby Chic… on Friday
20 aprile 2012 § 33 commenti
Ornamento classico dei giardini europei,
molto in voga in Inghilterra, Gazing Globe spopolava nei giardini di epoca vittoriana ma la sua origine ha radici in Italia.
Gazing Ball e Geranium x magnificum ‘Rosemoor’
Nato dalle abili mani di un maestro vetraio veneziano nel XIII secolo, come allora, ancor oggi è realizzato solitamente in vetro.
Il globo posizionato strategicamente in giardino o all’interno delle dimore, era usato oltre che per ornamento estetico anche come oggetto di controllo per riflettere ed avvertire della presenza di ospiti.
Globo tra Nepeta Fassinii e Geranium phaeum ‘Samobor’
Non trovate anche voi che si possano integrare alla perfezione nel giardino dal sapore Shabby? Magari in vetro mercurizzato con effetto craquelé… Malgrado i globi in vetro siano nati in Italia, non è poi così facile trovarli sul nostro mercato, chissà, forse girando tra le botteghe artistiche dei vetrai di Venezia!
Vi invito a visitare gli altri blog che con me partecipano a:
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un benvenuto alla cara Gianly del blog
” Shabby Chic on Friday”
Se vuoi partecipare scrivi a questo indirizzo:
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fragrance in the garden… Shabby Chic on Friday
30 marzo 2012 § 28 commenti
Fioriture dalle tinte pastello,
vecchi arredi di recupero, piante ‘rubate’ ai giardini delle nostre nonne. Armonioso insieme di elementi che concorrono a definire uno spazio verde dal sapore Shabby ai quali è obbligo aggiungere una forte componente sensoriale data dal profumo per ricreare una più coerente e romantica combinazione.
Gli odori hanno facoltà di evocare ricordi e in un istante risvegliare impulsi emotivi assopiti nella memoria.
Privilegiamo dunque un giardino di odori e profumi, che hanno fatto parte del nostro passato o che ci accompagneranno nel futuro e che siano capaci di sollecitare tutti gli altri sensi.
Come nella recherche di Proust un odore e un sapore possono ridestare intime sensazioni e innescare un astratto viaggio a ritroso nel tempo.
I profumi che possono sprigionarsi in un giardino richiamano sensazioni spesso legate a dolci ricordi.
Grande profusione allora di Rose, Syringa vulgaris (Lillà), Wisteria sinensis (Glicine), Jasminum officinale (Gelsomino) e Viole tra le più conosciute.
Piante per le quali la nostra esperienza olfattiva alla sola visione dell’immagine fotografica, prontamente associa il profumo.
Vi invito a visitare i blog delle compagne che con me partecipano a:
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” Shabby Chic on Friday”
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vorrei inoltre segnalare….
Il 31 Marzo alle 20,30 torna L’Ora della Terra, il più grande evento globale del WWF
Il mondo si spegne per un’ora: città, monumenti, singole abitazioni.
Un gesto simbolico contro i cambiamenti climatici ma anche l’impegno, concreto, di ognuno sulla strada della sostenibilità.
Anche l’Amministrazione del Comune di Celle Ligure nel quale abito aderisce all’iniziativa, partecipa spegnendo le luci del monumento ai caduti in Via B. Arecco e invita la cittadinanza ad aderire.
Informazioni sul sito www.wwf.it
io aderisco e tu?
una cornice vegetale Shabby Chic… on Friday
23 marzo 2012 § 18 commenti
Possiamo rendere più accogliente
e dare il benvenuto a noi e ai nostri ospiti incorniciando con una pianta l’ingresso della nostra casa. Le scelte vegetali dovranno intonarsi allo stile dell’abitazione e ricercare quell’atmosfera romantica tanto cara a chi ama lo stile Shabby.
In un capiente vaso o in piena terra posizioniamo le piante che potranno regalare una nota di colore con le fioriture o semplicemente con il loro fogliame.
Pandorea jasminoides ‘variegata’ e Hydrangea petiolaris
Rosa Banksiae ‘Lutea’ abbracciata a Clematis montana ‘Rubens’
Se lo spazio lo consente, possiamo prevedere l’inserimento di due specie vegetali rampicanti che si intreccino, con alternanza di colori e fioritura, o abbinare una pianta dal fogliame persistente a una da fiore… le scelte possono variare per assecondare differenti gusti ed esigenze.
Rosa Claire matin, rampicante a fioritura continua
Prevediamo possibilmente l’illuminazione del nostro ingresso. Posizionando il fascio di luce di una fonte luminosa dal basso verso l’alto, assicureremo un chiarore diffuso che agevola il rientro a casa notturno e al contempo valorizza la vegetazione che fa da cornice.
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Ricordo l’appuntamento con UN GIORNO DA MAESTRI, dedicato a chi ama il giardino,
vi invito a visitare uno dei Maestri della Associazione Maestri di Giardino dal 21 al 25 marzo 2012 .
40 soci, sparsi in 31 sedi italiane, saranno a disposizione per presentare l’Associazione e le sue attività. Secondo gli orari e le date indicate, sarà possibile visitare i loro spazi e farsi un’idea di quante cose si possono condividere frequentando un soggiorno-laboratorio proposto dall’Associazione.
Scarica il calendario: UN GIORNO DA MAESTRI
wooden garden gate Shabby Chic… on Friday
16 marzo 2012 § 19 commenti
Per donare struttura al giardino
sovente esso viene suddiviso in spazi e stanze che normalmente delimitano differenti schemi di vegetazione.
Il passaggio tra gli ambienti è spesso segnato da cancelli che invitano a varcarne la soglia confidando nell’effetto sorpresa. Il cancello può diventare componente decorativa del giardino contribuendo a definire un punto focale che cattura lo sguardo e lo rimanda verso lo spazio retrostante.
Il cancello assolve più abitualmente funzione di barriera di sicurezza per impedire l’accesso ad aree dell’orto o del giardino. In questo caso l’estetica dovrà essere accompagnata da una funzionalità ottimale. Se costruiti in legno possono essere facilmente realizzati utilizzando liste già pronte di più durevole castagno, di pino o abete quest’ultime essenze possibilmente andranno trattate in autoclave per prevenirne la marciscenza. I più esperti si possono cimentare nella costruzione di cancelli dal sapore molto rustico in legno di castagno scortecciato.
In entrambe i casi è bene prevedere adeguati sostegni o montanti che andranno ancorati al terreno inserendoli in plinti in metallo a loro volta posati in fondamenta di cemento. Dovranno sorreggere il cancello tramite robuste cerniere in metallo.
L’ampiezza di un cancello ad una sola anta generalmente è di circa 1 metro mentre quello a due ante misura in genere 2,40 metri.
Il giardino dal gusto Shabby utilizza cancelli che si rifanno a disegni e fogge tipiche dei cottage garden, sono perlopiù realizzati in legno e dipinti con smalti che con il tempo assumono un aspetto decapato o sono semplicemente lasciati grezzi e trattati con un impregnante protettivo.
In questo post ho inserito una carrellata di immagini che ritraggono cancelli fotografati in giardini italiani, francesi ed inglesi.
Vi invito a visitare i blog delle compagne che con me partecipano a:
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” Shabby Chic on Friday”
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appunti per un giardino Shabby chic
9 marzo 2012 § 28 commenti
Per progettare uno spazio verde dal sapore Shabby
partiamo da una palette di colori dai delicati toni pastello, riportiamo le stesse sfumature in giardino e scegliamo piante fiorite legate ai ricordi e al passato.
- Aquilegia vulgaris White Barlow
- Rosa Glamis Castle
- Clematis Jackmanii alba
- Rosa ‘The Generous Gardener’
- Digitalis rosa pallido
- Rosa damascena ‘Belle Amour’
- Syringa vulgaris (lillà)
- Erysimum linifolium ‘Bowles Mauve’
- Iris pallida florentina
Nel giardino dal sapore Shabby non possono mancare romantiche pergole che accolgono cascate di rose fiorite abbracciate e mescolate alle clematidi, le ortensie più tradizionali o le ultime cultivar dai colori pastello, e poi ancora lillà, iris, anemoni e dalie e le tante altre piante che erano spesso presenti nei giardini delle nostre nonne. Piante da fiore, dalle quali ottenere materiale per comporre bouquets.
Le immagini ritraggono parte della collezione vegetale presente nel mio bosco-giardino. Le ho scelte istintivamente nei colori più affini allo stile Shabby , sono partita con il definire dapprima una palette di colori, nel progettare i giardini le mie esperienze si fondono, mi risulta difficile dimenticare il passato da disegnatrice nel mondo della moda e il mio presente come acquarellista botanica.
mi occupo di progettazione di giardini e sono a disposizione per eventuali consulenze.
bird in the garden…Shabby Chic on Friday
24 febbraio 2012 § 190 commenti
Normalmente chi ama il giardino,
protegge e cura anche i piccoli e benefici animali che lo popolano.
Un bel cinguettio è il suono ideale per accompagnare il lavoro e deliziare una sosta, la presenza degli uccellini arricchisce il nostro spazio verde e rende l’ambiente armonico e naturale.
Oltre a donare cibo agli amici pennuti non dimentichiamo di fornire loro una bella fonte d’acqua che possa dissetarli.
Come altri elementi d’arredo presenti in giardino anche gli abbeveratoi possono offrire un contributo decorativo che ne accresce il fascino.
Sul mercato esistono vasche per uccelli in molti stili e materiali, ma la solennità della pietra conferisce un autentico sapore shabby che spesso si associa e si rileva nei giardini delle antiche dimore.
L’ideale è individuare più punti dove porre gli abbeveratoi che dovranno essere regolarmente controllati per garantire acqua pulita e sempre sufficiente sia in estate, quando con il caldo i liquidi evaporano facilmente e tendono a formare microorganismi che li rendono torbidi e nocivi per la salute degli uccelli, sia d’inverno, quando l’acqua potrebbe ghiacciare e diventare un richiamo inutile.
Nei giardino che ho visitato ho catturato alcuni esempi di abbeveratoi in pietra che ben si integrano con il verde circostante.
In attesa delle allegre presenze pennute nel mio bosco-giardino, ho preparato una sagoma in lamierino che ravviva il mio angolo garden-shabby in casa. Lasciato all’aperto, gli agenti atmosferici contribuiranno a donare quell’aspetto vissuto che tanto ci piace!
Per chi fosse interessato a riprodurre l’uccellino, lasci un commento al post con indirizzo e-mail o collegamento al proprio blog, provvederò ad inoltrare la sagoma e le istruzioni per realizzarlo.
antichi vasi per giacinti
17 febbraio 2012 § 31 commenti
La prima volta che ho visto un vecchio contenitore in vetro
per idrocoltura dei bulbi è stato anni fa ad un mercatino di beneficenza… per poche lire (e sì, erano proprio tanti anni fa) ho acquistato la mia prima “caraffa da bulbo“.
Sono stata fortunata perché il vaso era di tipo doppio, molto comodo in quanto il bulbo e le sue radici sono accolti in un tubo in vetro separato che agevola l’operazione di sostituzione dell’acqua.
Forse facilitata dal fatto che abito in una zona non lontana dalle antiche vetrerie di Altare, paese dell’entroterra immerso in una ricca vegetazione boschiva fonte del legname indispensabile ad alimentare i forni per la produzione del vetro, la mia collezione nel tempo si è arricchita di nuove caraffe diversificate per forma, altezza e colore.
Sembra che i primi “root glasse” per gli inglesi, “Verrès à oignons” per i francesi, “Hyazinthenglaser” per i tedeschi “tulipanglas” per i danesi siano stati ideati dallo scienziato tedesco J.A. Grontjan nel 1750 ad uso dei primi esperimenti sui giacinti forzati in acqua.
Ben presto la moda dei Hyacinthus orientalis in casa conquistò l’Europa incrementando la produzione dei vasi in vetro per idrocoltura.
Le “caraffe per giacinto” erano prodotte in vetro soffiato e quelle più antiche che sempre più raramente si possono trovare presso qualche mercatino dell’antiquariato, presentano spesso scanalature sulle pareti. I colori variano dal trasparente all’ambra, sono verde o rosa, o sfumano dall’azzurro al blu.
Mi piace giocare con gli accostamenti dei colori e scegliere il vaso in vetro nella stessa tonalità del bulbo.
Qualche tempo fa avevo salvato dal web un’immagine molto evocativa (purtroppo non ne ricordo la provenienza). Voglio condividerla con voi per immergerci in un’atmosfera “so shabby”!
brevi note colturali :
da ottobre e novembre
“Ogni bulbo si posa sulla bocca della caraffa in modo che la base di esso sia vicinissima all’acqua, di cui è piena la caraffa, senza però che l’acqua tocchi il bulbo. L’acqua sia pura e bene aerata; si cambia sul principio ogni 4 o 5 giorni, poi più di frequente. Ogni volta che si cambia si aggiunge alla nuova acqua qualche granulino di sale comune da cucina. Anche le caraffe coi bulbi si mettono in un luogo di pochissima luce. In commercio si trovano di caraffe semplicismi, di poco costo e se ne trovano di quelle elegantissime. Ve ne sono anche di quelle doppie come indicato nella figura…Per difendere i bulbi dalla luce alcuni orticoltori vendono dei cornetti di cartone…
…. i vasi dovranno essere tenuti nell’angolo più oscuro della stanza o in una stanza di pochissima luce per evitare una vegetazione anormale…
…resteranno i vasi in poca luce per vari giorni, finchè le foglie non siano discretamente sviluppate. “
Dopo circa 8-10 settimane quando un inizio di infiorescenza inizierà ad apparire, spostare i bulbi alla luce evitando di esporli a fonti di calore o in ambienti troppo caldi.
note bibliografiche:
-alcune notizie sono tratte da un testo di Maria Cristina Zaza per un vecchio articolo su Gardenia.
-come coltivare Giardino-Orto-Frutteto. Ed. Ulrico Hoepli Milano 1945